X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Pussy Riot - A Punk Prayer

Pubblicato il 23 dicembre 2013 da Francesca Polici
VOTO:


Pussy Riot - A Punk Prayer

Verrebbe da dire: per non dimenticare. Un’espressione apparentemente assurda considerando che si tratta della storia attuale, eppure quanto mai pertinente. Perché dell’incomprensibile tragica sorte del gruppo musicale delle Pussy Riot purtroppo si parla poco e niente. Nei TG e sulle pagine dei giornali è rarissimo trovare aggiornamenti sulla situazione e solo grazie al web si riescono a seguire i passi evolutivi della vicenda. Passi ridicoli nella loro drammaticità. Ecco il motivo per cui Pussy Riot - A Punk Prayer, il documentario di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin, è un lavoro quanto mai necessario, la dimostrazione che il cinema sia, oltre che un mezzo di espressione, anche un fondamentale strumento di inchiesta e di informazione.
Certo, se poi film così rimangono fuori dal circuito delle sale, allora questo lavoro rimane inutile, ed è per questo che bisogna anche riconoscere l’audacia distributiva della I Wonder Pictures, che negli ultimi tempi ci aveva già dato prova del suo coraggio e della sua unica filosofia portando nei cinema documentari come The Gatekeepers e The Act of Killing.
Pussy Riot - A Punk Prayer ripercorre la storia del gruppo punk russo antigovernativo, partendo dal loro concerto nella Cattedrale del Cristo Salvatore e mostrandoci le tappe del processo a cui sono state sottoposte tre delle sue componenti. Un processo che è diventato un grande spettacolo, un chiaro momento emblematico della sfida tra la libertà di espressione e la repressione. Tra tanto materiale d’archivio, con le immagini delle perfomance anarchiche e provocatorie di queste artiste "incappucciate" in colorati passamontagna, le interviste ai genitori delle condannate e flashback nel passato delle loro vite, i registi Lerner e Pozdorovkin riescono a far esplodere dallo schermo lo spirito che anima il gruppo, la loro arte, la loro spregiudicatezza, la loro battaglia per i diritti e per la libertà. E dietro a questo, arriva di conseguenza anche il ritratto della Russia contemporanea, con le sue contraddizioni, i suoi falsi moralismi e la sua politica dai metodi (quasi) dittatoriali.
A tratti si ha la sensazione che i due autori potessero osare di più, sia da un punto di vista contenutistico, magari riuscendo a intervistare qualche ragazza del gruppo, sia stilisticamente e narrativamente, evitando alcuni flashback e sganciandosi dalla logica di un racconto costruito essenzialmente al montaggio. Ma complessivamente il film è un buon prodotto, che funziona sia come documento sia come monito socioculturale.


CAST & CREDITS

(Pussy Riot - A Punk Prayer) Regia: Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin; fotografia: Antony Butts; musica: Simon Russell; montaggio: Simon Barker, Esteban Uyarra; interpreti: Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alyokhina, Yekaterina Samutsevich; produzione: Roast Beef Productions; distribuzione: I Wonder Pictures; origine: Russia, Regno Unito; durata: 88’.


Enregistrer au format PDF