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Qualcosa di nuovo

Pubblicato il 15 ottobre 2016 da Anton Giulio Onofri
VOTO:


Qualcosa di nuovo

Leggerezza. La grande assente tra i (pochi) pregi dell’attuale cinema Italiano. E pensare che della Commedia eravamo maestri indiscussi in quei troppo lontani anni ’60 e ’70, i cui fasti non siamo mai più stati in grado di ripetere, al di là dei timidi tentativi dei più giovani registi oggi in attività, che tuttavia non riescono ad affrancarsi da un giovanilismo che ne limita e penalizza panorami e campi d’azione. Sulla carta, un nuovo film-commedia di un’autrice abitualmente impegnata sul fronte del drammonei peso e strappalacrime, con due interpreti di provata, esplosiva irresistibilità femminile avrebbe potuto invitare a sperare in un risultato quantomeno gradevole… La base è una pièce teatrale della stessa Comencini (Cristina, scrittrice e regista, quella di La bestia nel cuore e Quando la notte) intitolata La scena, prevista per un trio d’interpreti composto da Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti e il giovane Stefano Annoni, sostituiti sullo schermo da Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti ed Edoardo Valdarnini, al quale, va subito detto, spetta il merito del contributo più felice, fresco ed efficace ad un prodotto di fruizione faticosa, a tratti di imbarazzante goffaggine. Qualcosa di nuovo racconta di due donne quarantenni, amiche d’infanzia, delle due una più estroversa e “aperta” ad un mondo maschile cui concedersi con gioiosa ma anche irresponsabile disponibilità, l’altra, suo esatto contrario speculare, impostata ad un più rigoroso e ponderato stile di vita, perennemente coinvolta dall’amica nei suoi pasticci sentimentali con esplicite richieste di sostegno psicologico e pratico. Tra le due, per un equivoco di quelli che da secoli costituiscono il sale di tante commedie teatrali e musicali, dalle più colte alle più schiette e popolari, si inserisce un riccioluto Cherubino mozartiano di 19 anni, tòcco di maschio da letto con velleità di tenerone, che con l’ingenuità della sua età rimette in discussione le vite di entrambe le matusa, e le conduce a nuove scelte di vita che, senza anticiparvele, potrei definire quantomeno fantascientifiche se non inaccettabili sotto il profilo del buon senso, a meno di non prendere per buona quella che sembrerebbe la penosa e preoccupante condizione della donna italiana oltre i quaranta e “di buona famiglia”, mediamente separata, o comunque con una vita sentimentale confusa e instabile, afflitta da prurigini erotiche di matrice cattolica moralmente piuttosto discutibili. Ma per fortuna il cinema, e tutta l’opera, della più anziana delle due Comencini junior (entrambe scrittrici, entrambe registe cinematografiche…) soffre, come anche questa specie di “Jules e Jim” al contrario, di una tale schematicità e superficialità di assunti da non riuscire a diventare una manifesta e verosimile testimonianza di tendenze sociali autentiche, restando piuttosto al livello di chiacchiera da spiaggia o da salotto-bene, o da inchiesta scandalistica di rotocalco in crisi di vendite. L’italiano dei dialoghi è televisivo e gommoso, molto distante da una veracità che conferirebbe ai caratteri quel tanto di spontaneità utile a non dipingerli come fantocci, e costringe due ottime leonesse dello spettacolo come la Cortellesi (nei morigerati tailleurini abbottonati fino al collo della “noiosa”) e la Ramazzotti (l’amica più sguaiata e cedevole) a un teatrino di birignao e di smorfie che ne umiliano quel talento che gli si conosce da altre prove assai più convincenti. Inutile menzionare i cliché appioppati al mondo dei “ggiovani” (ché se fossero tutti così giuggioloni e sprovveduti, l’Italia dovrebbe solo sperare di essere invasa e colonizzata da una potenza straniera per avere qualche speranza di sopravvivenza e di futuro), smussati tuttavia, come già detto prima, dalla convincentissima prova del giovanissimo Valdarnini. Il tutto, accompagnato da una colonna sonora chiassosa, invadente, con la fastidiosa tendenza a sottolineare un elemento comico scialbo e appannato, con un brio da nevrotico e grottesco siparietto.


CAST & CREDITS

(Qualcosa di Nuovo); Regia: Cristina Comencini; sceneggiatura: Cristina Comencini, Giulia Calenda, Paola Cortellesi; fotografia: Italo Petriccione; montaggio: Francesca Calvelli; musica: Andrea Farri; interpreti: Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Edoardo Valdarnini); produzione: Cattleya, Raicinema; distribuzione: 01 Distribution; origine: Italia, 2016; durata: 93’


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