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QUO VADIS BABY

Pubblicato il 16 maggio 2005 da Michela Greco


QUO VADIS BABY

QUO VADIS, BABY? di Michela Greco Quo vadis, baby? segna per Gabriele Salvatores diverse tappe importanti. Per la prima volta con questo film, si cimenta con delle scene di sesso; per la prima volta indaga l’universo femminile (e con una scelta affatto banale come quella della cantante Angela Baraldi); non per la prima volta, invece, affronta un genere nuovo e diverso da quelli che aveva percorso con successo in precedenza, il noir. Una serie di sfide interessanti per un autore affermato, a cui Salvatores ha risposto con esiti diversi. La storia, tratta da un romanzo di Grazia Verasani, è ben congegnata ma a tratti banale. L’investigatrice privata Giorgia lavora nell’agenzia dell’amato/odiato padre, ha dietro le spalle un passato difficile, con una madre scomparsa per morte violenta e una sorella che si è suicidata 16 anni prima. È sola, un po’ mascolina, dura e fredda; si comporta come se bastasse a se stessa. Il suo lavoro consiste nello spiare la vita degli altri. Finché un giorno riceve delle videocassette che riguardano la sorella Ada e che riaprono il baratro di un passato contro il quale aveva combattuto per dimenticarlo. Giorgia è un personaggio molto riuscito, complesso ma vero, interpretato da un’attrice mimetica rispetto al suo ruolo. Angela Baraldi lo incarna naturalmente anche senza recitare, con il suo modo di muoversi e di parlare, con ogni piccolo gesto. Ada, la sorella, una giovane aspirante attrice inquieta e in cerca di successo, è portata sullo schermo da Claudia Zanella, che nella vita persegue lo stesso sogno. La rappresentazione del contrasto tra i due personaggi, agli opposti dell’universo femminile, promuove Salvatores in questo suo primo approccio a un mondo più complesso di quello a cui era abituato, la donna, capace di inglobare luce e ombra in modo armonico. Le atmosfere, i colori, le scelte di regia, la recitazione di tutti gli interpreti sono perfette. Ma la storia vacilla un po’. La prima parte di Quo vadis, baby? è infatti focalizzata sul mistero attorno all’identità di un personaggio, in realtà prevedibilissima e svelata con un espediente narrativo degno dei quiz gialli della Settimana Enigmistica. Per fortuna, però, il film non si riduce solo a questo e dischiude una seconda parte che riavvia il gioco e apre uno scenario ben più interessante, che esplora in modo intelligente i rapporti padre-figli. La percezione del padre come nemico, come simbolo e sintesi di tutto ciò che si vuole combattere è espressa da un uomo silenzioso e quasi indifferente, interpretato da Luigi Maria Burruano. Essere padri è difficile, come lo è essere figli: i primi rischiano di fallire, a volte, per il troppo amore, che produce facilmente un’ansia di controllo; i secondi spesso si perdono, anche per colpa del loro ostinato e violento rifiuto dei modelli imposti dalla famiglia. Salvatores lascia l’ultima battuta del prefinale al Fritz Lang di M - Il mostro di Dusseldorf: “Dobbiamo vigilare meglio sui nostri figli” e poi abbandona gli spettatori, che da soli, senza l’aiuto e la complicità di nessun personaggio del film, dovranno affrontare la verità. Quo vadis, Baby? è anche un grosso atto di amore per il cinema, quasi un metafilm, infarcito non di semplici citazioni, ma di intere scene di film culto come Ultimo tango a Parigi o, appunto, M - Il mostro di Dusseldorf. Il rapporto con il cinema è esplicito e costante: nel rifiuto dichiarato di Giorgia, che ripete più volte “Non mi piace il cinema”, e nella cinefilia esibita dagli altri personaggi; nei manifesti di Blow-up o di Jules et Jim attaccati alle pareti e nei modi di dire... Salvatores è un regista che sa raccontare, e che sembra aver assorbito la materia cinema per poi rilasciarla - seppure, a volte, con qualche difetto qui e là - in tutte le opere a cui dà forma.

Cast & Credits

regia: Gabriele Salvatores soggetto: Fabio Scamoni, Grazia Verasani sceneggiatura: Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores fotografia: Italo Petriccione montaggio: Claudio Di Mauro musiche: Ezio Bosso interpreti: Angela Baraldi, Gigio Alberti, Claudia Zanella, Andrea Renzi, Elio Germano, Luigi Maria Burruano, Alessandra D’Elia produzione: Maurizio Totti, Colorado Film Production

[maggio 2005]

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