Quo vado?
Con Quo vado? e Checco Zalone si parli pure di rinascita della grande commedia italiana, ma – beninteso – non è il contesto sociale, l’attinenza al reale, lo smaccato riferimento politico a fare di un prodotto leggero e popolare una commedia. Un contenuto non caratterizza il suo veicolo, le tematiche non fanno un genere. E l’ultimo film della premiata coppia Nunziante-Zalone non è assolutamente una commedia, ma è e rimane un film puramente comico. È proprio questa essenza evidente che costituisce il suo punto di forza, la sua anima dirompente e sorprendente. In un panorama cinematografico come quello italiano, dove la comicità è da anni monopolizzata dai cinepanettoni targati Filmauro e dai vari “soliti idioti”, Checco Zalone e Gennaro Nunziante agiscono su un binario completamente divergente da questa produzione. Lo dimostrano con veemenza con quest’ultima fatica, ma in realtà già nei precedenti Cado dalle nubi, Che bella giornata e Sole a catinelle si intravedeva, si percepiva, a tratti si notava con estrema chiarezza uno spirito di fondo che travalicava la superficialità della risata andando a toccare il presente del Paese.
Quo vado? chiude definitivamente questo processo artistico (sì, artistico!). E se prima ridevamo anche grazie a sporadici riferimenti alle contraddizioni tipicamente italiane e agli sproloqui del mattatore Checco sulla politica, l’economia e la società, questa volta l’Italia rappresenta il centro tematico del film, il vero ed unico motore della narrazione. Si parte dal sogno del posto fisso e dall’abolizione delle province per arrivare ad un affresco satirico esilarante della realtà attuale dello Stivale. Un affresco che dietro a gag, sketch, giochi di parole, dietro alle smorfie del protagonista e della sua maschera, dietro alle sue battute politicamente scorrette, disvela critiche, frecciate, addirittura arguti ragionamenti sull’evoluzione storica del nostro Paese. Ed è per questa ragione che Quo vado? è un pezzo unico e pregiato nel cinema italiano degli ultimi anni: nel nuovo millennio mai un film comico era arrivato a tanto nel nuovo millennio, mai un film comico era stato capace di cristallizzare sullo schermo l’Italia di oggi superando la “semplice” satira di costume.
Si ride, continuamente, genuinamente e anche in modo smaccato. Si toccano corde favolistiche, si raggiunge il paradosso, si valica il verosimile in numerose situazioni, ma l’Italia è sempre lì. Zalone/Luca Medici ci gioca con irriverente ironia, la smonta con la sua comicità inarrestabile e ne mette alla berlina vizi, pecche, convenzioni sociali, falsi miti. E, coadiuvato dall’ottimo Nunziante, qui davvero regista e non solo “equilibratore” del suo protagonista, spalleggiato perfettamente dai comprimari Sonia Bergamasco, Eleonora Giovanardi, Maurizio Micheli e Lino Banfi, vince nettamente la sfida. Chapeau!
(Quo vado?) Regia: Gennaro Nunziante; sceneggiatura: Gennaro Nunziate e Luca Medici; fotografia: Vittorio Omodei Zorini; montaggio: Pietro Morana; musiche: Luca Medici; interpreti: Checco Zalone, Eleonora Giovanardi, Sonia Bergamasco, Maurizio Micheli; produzione: Taodue Film; distribuzione: Medusa; durata: 86’.