RomaFictionFest - ’O Professore

La fiction italiana, quando si lascia alle spalle buonismi di provincia e commissariati troppo perfetti per essere reali, dimostra sempre di saper creare dei prodotti di ottima qualità. Il merito maggiore è soprattutto quello della scrittura che sfrutta storie intense e interessanti, apre squarci di realtà spesso messa da parte e crea personaggi che restano nella memoria. Se a portare sullo schermo questi personaggi sono poi attori del calibro di Sergio Castellitto, il risultato migliora notevolmente. Ad affiancarlo nell’ultimo lavoro di Maurizio Zaccaro, ‘O professore, c’è una scolaresca di debuttanti, ragazzi scelti dopo un migliaio di provini in giro per Napoli che si sono calati nelle loro parti senza alcuna difficoltà, con la naturalezza del gioco, rivelandosi bravissimi.
Lunghissimi applausi e tanta commozione hanno fatto da cornice all’anteprima nazionale di questa miniserie che Mediaset trasmetterà in autunno e che è stata presentata al RomaFictionFest alla presenza del più importante partenopeo d’Italia, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Si parlava di scrittura. A firmare la sceneggiatura dell’avventura metropolitana del professor Castellitto nella Napoli dei Quartieri Spagnoli, sono gli inseparabili Stefano Rulli e Sandro Petraglia, due nomi che bastano a comprendere il grande lavoro produttivo che c’è alle spalle di questo film per la TV. I due sceneggiatori adattano il romanzo di Paola Tavella Gli ultimi della classe ma senza trasformarne i protagonisti, a partire dal professore Pietro Filodomini, in personaggi da Libro Cuore. Nessun eroe, nessuna incarnazione della perfezione, a partire dai genitori, sia quelli sempre distanti che quelli troppo vicini ai propri figli, passando per i ragazzi mai stati innocenti, fino agli insegnanti ciascuno con la propria debolezza che a volte diventa un dolore tanto acuto che quasi conduce a ritirarsi da quella scuola che sembra quasi una trincea. Ma nessuno si tira indietro nella propria missione e Filodomini/Castelletto guida fino in fondo i suoi giovani studenti, a conseguire la licenza media, conquista ai loro occhi inimmaginabile. In una sequenza paragonabile al Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, il suo gruppo di ribelli marcia compatto nella direzione della giustizia, parola che per loro non vuol dire legalità, ma soprattutto avere una possibilità. Sì, perché questi ragazzi, un Quinto Stato dimenticato e abbandonato, disperso per utilizzare un termine legato alla scuola, chiedono solamente che qualcuno indichi loro un sentiero diverso da seguire, un’alternativa alla Camorra, rappresentata efficacemente dal personaggio del Pescecane.
Completano il gruppo di interpreti di questa fiction, a cui il cast si è dichiarato “orgoglioso di aver partecipato”, la paziente e comprensiva Manuela/Luisa Ranieri, moglie del professore, Antonio Catania vecchio amico del prof, e un divertentissimo pasticciere interpretato da Gianni Ferreri.
Una spanna su tuttim però, c’è il protagonista: lo sguardo del Professor Filodomini di Napoli somiglia molto a quello di Don Milani di Barbiana, ma forse più cattivo e sicuramente meno santo. Con professionalità, passione ed estrema naturalezza, Castellitto passa da Padre Pio a Fausto Coppi, dal cinema alla televisione, dimostrando ancora una volta di essere uno dei più grandi patrimoni attoriali del cinema italiano e confermando con il suo lavoro, che anche la TV può essere un ottimo strumento culturale e educativo, quando si ha una storia che vale la pena raccontare.
(‘O Professore) Regia: Murizio Zaccaro; soggetto: Dal romanzo “Gli ultimi della classe” di Paola Tavella; sceneggiatura: Sandro Petraglia e Stefano Rulli; Sergio Castellitto (Pietro Filodomini), Luisa Ranieri (Manuela), Antonio Catania (Alberto); origine: Italia 2007; durata: 180’
