Jack Black è in missione per conto del Dio del rock, e del suo illustre predecessore John Belushi corteggia la tonicità sempre sul punto di strabordare verso la sguaiatezza più sontuosa e imperiale. Aveva fatto le prove generali accanto al John Cusack stilatore di classifiche in Alta fedeltà, accanto alla di lui smorfiettosa sorella Joan, preside acida ma pazza della vitalità gitana di Stevie Nicks, spicca il volo: il suo improbabile supplente in bolletta è impegnato, nel ribaltamento delle consuete dinamiche dello school movie messo in campo dalla sceneggiatura di Mike White, a scatenare una classe di bimbetti perfettini e facoltosi nei dimenamenti convulsi della più classica vulgata della musica ribelle. Il suo finto Ned Scheebly si erge a vestale del fuoco sacro del rock contro le deviazioni sacrileghe targate MTV, ma certo del rock ritiene soprattutto l’aspetto ludico e assai cautamente ribellistico, evitandone accuratamente le derive gratuitamente distruttive. Se i Clash facevano politica con le chitarre elettriche, perché con una Gibson non si può fare pedagogia alternativa? School of Rock diventa così un Essere e avere patrocinato da Who e Ramones, con il maestro che si dimena come un Angus Young soprappeso e affina le doti di futuri stilisti, manager, web designer dei suoi allievi dirottandoli dal Concerto de Aranjuez ai riff abrasivi degli AC/DC. Tutto fila liscio, amabilmente telefonato. Linklater (che intitolò il film che lo fece conoscere internazionalmente Dazed and Confused, in gloria di Jimmy Page) si prende una vacanza disimpegnata e lascia il campo libero a Black & White. Finge di credere alla favola di una musica innocente che non c’è più e ci dà giù coi decibel. Si diverte, ci diverte. Rock’n’roll! direbbe Sean Bateman.

[aprile 2004]

Cast & credits:

Regia: Richard Linklater; sceneggiatura: Mike White; fotografia: Rogier Stoffers; montaggio: Sandra Adair; musica: Craig Wedren; scenografia: Jeremy Convay; costumi: Karen Patch; interpreti: Jack Black, Joan Cusack, Mike White, Sarah Silverman; produzione: Scott Rudin per Paramount Pictures; origine: USA 2003; distribuzione: UIP; durata: 110’.