Se devo essere sincera
Se devo essere sincera è la classica commedia brillante costruita intorno a un personaggio comico televisivo per nobilitarne le capacità recitative, spesso limitate a brevi gag di puro intrattenimento, attraverso una storia compiuta. Il personaggio in questione è Luciana Littizzetto che qui ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Anna Maria Pavignano. Il film ha una partenza molto promettente e accattivante che fa bene sperare. Nella parte iniziale della storia si imposta un giallo rosa sullo sfondo di un menage familiare in crisi. La Littizzetto è un’insegnante di Lettere, madre felice ma moglie scontenta, con l’aggravante di un probabile tradimento da parte del marito assente. Una sua collega di scuola viene misteriosamente uccisa e viene ad indagare un affascinante commissario dall’accento siculo di cui lei si invaghisce, ricambiata. L’evoluzione del giallo e della loro storia d’amore si intrecciano. Due storie in un una quindi: da una parte il trhiller poliziesco e dall’altra la vicenda privata e sentimentale della protagonista. La sceneggiatura tuttavia non riesce a rispettare le intenzioni dell’antefatto e finisce per non affrontare in modo compiuto neanche uno dei due versanti narrativi. Il giallo non decolla, sembra svanire: dopo il primo tempo lo spettatore si dimentica proprio che è in corso un indagine sull’assassino anche a causa dell’effetto soporifero determinato dalla vicenda intimistica che langue stancamente su versanti molto prevedibili. Fin dall’inizio della storia d’amore si comprende infatti che la moglie tornerà col marito: scontato ritorno a un ordine posticcio restaurato. Non basta tuttavia l’ironia intelligente della protagonista per migliorare la situazione complessiva. La regia di Ferrario priva di inventiva e di energia non riesce a sfruttare le doti comiche e recitative (davvero notevoli in potenza) della protagonista. Il regista sembra solo adeguarsi in modo scialbo e piatto alla situazione in corso: inizialmente ci sono dei movimenti di macchina velocizzati in tono videoclip-sbarazzino che fanno ben sperare in uno stile vivace adeguato alla commedia brillante, ma dopo qualche inutile ripetizione la regia langue e rende ancor più fiacca una debole sceneggiatura.
Dunque un giallo-rosa poco giallo e molto grigio che si salva solo per qualche battuta intelligente della Littizzetto, la bravura notevole di Dino Abbrescia nei panni del marito e la simpatia di Neri Marcorè nei panni dell’amante siculo commissario.
regia: Davide Ferrario sceneggiatura: Luciana Littizzetto, Anna Maria Pavignano fotografia: Fabio Cianchetti montaggio: Claudio Cormio musica: Fabio Barovero interpreti: Luciana Littizzetto, Neri Marcorè, Dino Abbrescia, Lydia Biondi, Donatella Finocchiaro produttori: Beppe Caschetto per ITC Movie, Medusa Film origine: Italia durata: 110’ distribuzione: Medusa
[ottobre 2004]