Sei giorni sulla terra

Fecondazioni aliene, esorcisti, pirati informatici, demoni sumeri, aristocratici da operetta, servizi segreti, catacombe e droghe sintetiche sono soltanto alcuni degli ingredienti di Sei giorni sulla terra, che mescola a cucchiaiate generose gli spunti più triti del genere horror-thriller-paranormale e sguazza senza sosta nel ridicolo involontario. Per la verità, dopo un po’, si palesa il legittimo dubbio che ci stiano prendendo in giro e, fino alla fine, ci si aspetta che, da un momento all’altro, lo strampalato canovaccio venga seppellito da una grassa risata. Eppure, contrariamente ad ogni aspettativa, sembra proprio che facciano sul serio (il professor Malanga, massimo esperto italiano di frequentazioni aliene ha collaborato al progetto) e, mentre, si fa di tutto per suscitare nello spettatore un fremito di curiosità e un brivido paura, l’unico vero mistero sembra essere il senso della trama, che sbanda in ogni direzione, perdendo di continuo il filo del discorso.
Il professor Davide Piso fa il biologo all’università, ma nel tempo libero si dedica a salvare una serie di individui che, dopo aver compilato un test di autovalutazione su internet, capiscono di essere state vittime di un rapimento alieno. Attraverso una serie di tecniche innovative (ma l’ipnosi non era già stata inventata?), Piso libera i suoi pazienti, ridotti a contenitori per l’incubazione di una generazione di cattivissime entità spaziali (o forse sono sumere ma, come sintetizza il professore, è un po’ la stessa cosa) che, dopo aver ingurgitato la nostra energia vitale, mirano a diventare padroni dell’intera specie umana. Tormentato dall’ostilità dei colleghi e angosciato per la madre malata di Halzheimer, il professore non si dà per vinto e si dimostra pronto ad affrontare ogni genere di difficoltà pur di salvare il pianeta, almeno finché la routine quotidiana delle sedute non viene bruscamente interrotta dall’arrivo della provocante Saturnia, naturalmente convinta di dare ospitalità ad un extraterrestre. Per qualche misterioso motivo il trattamento di Piso stavolta rinvigorisce la simpatica canaglia, che si impadronisce definitivamente del corpo di Saturnia e sfodera il consueto repertorio della possessione: forza fisica spropositata, dimestichezza con le lingue morte, battute al vetriolo e allusioni al torbido passato degli astanti.
Come sappiamo fin dai tempi di L’Esorcista, i demoni (sumeri e non) non prediligono la compagnia di preti e suore, e così Saturnia viene trasportata in gran fretta al cospetto di un gesuita romano, che darà avvio ai rituali di purificazione, rivolgendosi prima ad un esorcista greco (che si scoprirà essere un pedofilo), poi ad alcuni amici dei servizi segreti (e qui la storia diventa davvero incomprensibile) e infine ad un gruppo di hacker che aiuteranno il professore a svelare l’arcano. Incredibile a dirsi, le chiavi di volta della vicenda saranno il codice a barre di un libro scelto a caso, un’iscrizione sumera in una catacomba romana e un sito di antimateria nei pressi di Castelgandofo. Probabilmente basterebbe un intreccio del genere per condannare qualsiasi film al fallimento, ma una serie di altri elementi concorrono al risultato finale, rivelando un’assoluta casualità di intenti. Se gli interpreti paiono capitati sul set un minuto prima delle riprese (l’unico che sembra impegnarsi è Pier Giorgio Bellocchio), le scelte di regia e montaggio (con una serie di divagazioni oniriche, inserti sui rapimenti alieni e orge casalinghe) sono altrettanto improvvisate, risultando sempre perfettamente in linea con gli sbalzi di un copione tanto improbabile da sembrare, quello sì, un manufatto alieno.
(Id.); Regia: Varo Venturi; sceneggiatura: Varo Venturi, Giacomo Mondadori, Luisa Maria Fusconi, Corrado Malanga; fotografia: Daniele Baldacci, Varo Venturi; montaggio: SFR Studio; musica: Johnny Klimek, Reinhold Heil; interpreti: Massimo Poggio (Dr. Davide Piso), Laura Glavan (Saturnia e Hexabor), Varo Venturi (Padre Trismegisto), Ludovico Fremont (Leo), Pier Giorgio Bellocchio (Ten. Bruni), Nazzareno Bomba (Gioanni), Marina Kazankova (Elena), Emilian Cerniceanu (Matei), Francesco Venditti (Pierre); produttore: Deus Film; distribuzione: Bolero Film; origine: Italia, 2011; durata: 101’
