SERENITY

A dare una rapida occhiata all’uscita nelle sale italiane di Serenity, salta agli occhi l’esiguo numero di copie in giro per l’Italia - solo cinque a Roma, addirittura solo una a Milano. Non ce ne vogliano la UIP che distribuisce il film, né tantomeno la Universal, casa madre e fucina del lungometraggio, ma quantomeno la cosa incuriosisce, anche perché ricorda molto da vicino l’affaire Pitch Black - stessa produzione, stessa distribuzione, sempre fantascienza e ancor più esiguo numero di copie. Ora, ben lungi dall’accostare quel piccolo capolavoro alla pellicola di Joss Whedon, va ricordato che il film che in qualche modo lanciò Vin Diesel, divenne, sia in patria natìa che oltreoceano, un cult di tale portata, che spinse la Universal a farne (almeno) un sequel, un videogame, un mediometraggio d’animazione (di rara bellezza). Ora, nonostante Josh Whedon non sia David Twohy, nonostante si sia lontani da quel capolavoro, nonosatnte le storie d’origine dei due film siano completamente diverse, verrebbe voglia di chiedersi: perché?
La genesi di Serenity per alcuni è nota, per altri no, e quindi val la pena di accennarla. Nel 2002, il creatore di Buffy e di Angel, dà alla luce una nuova serie TV dal titolo Firefly. Non ce ne vogliano i fans delle due serie sopra menzionate, ma non è che fossero un gran biglietto da visita, nonostante il gran successo raccolto un po’ ovunque. Fatto è che l’industria televisiva (in questo caso la Fox) decide di non lasciarsi sfuggire la gallina dalle uova d’oro, e dà il via alla macchina fantascientifica Firefly. Dopodiché accade qualcosa di strano: la Fox interrompe la serie che si ferma così solo alla prima e, per ora, unica e ultima stagione nonostante il gran successo. Whedon non ci sta e bussa alle porte delle altre industrie televisive: niente da fare. Ma Whedon non si arrende, scrive la sceneggiatura per un lungometraggio che prosegua le gesta del gruppetto di Firefly, lo chiama Serenity e la Universal (cinema) produce. Risultato? Niente di particolarmente affascinante, ma nemmeno da buttar via. Due ore di fantascienza, azione, un po’ di sano thriller e una discreta dose d’ironia, il tutto con occhieggiamenti vari, o meglio omaggi, alle combriccole variegate di Star Trek e lo stesso Pitch Black, brevi momenti decadenti alla Blade Runner, visioni di mondi rurali futuribili simil Guerre stellari e, perché no, L’uomo del giorno dopo, tracce di buddismo e misticismi vari, ESP. Ma soprattutto c’è l’essere braccati e, allo stesso tempo, tentare di capire perché, andando involontariamente a cercare la soluzione proprio nel posto in cui chi ti bracca non vuole che tu vada e veda. Perché? Beh meglio andare in sala, no?
Beninteso, non stiamo esaltando Serenity, ma forse dargli una sbirciatina male non fa, come invece è capitato a chi ha dovuto subire The Island di recente passaggio cinematografico. Ah, un’ultima cosa: la fotografia è di Jack N. Green, vecchia conoscenza di mr. Eastwood.
(Novembre 2005)
Cast & Credits
Regia: Joss Whedon
Sceneggiatura: Joss Whedon
Fotografia: Jack N. Green
Montaggio: Lisa Lassek
Musiche: David Newman, e Mark Brooks e Peter Gilstrap per la canzone "Fruity Oaty Bars"
Cast: Nathan Fillion, Gina Torres, Alan Tudyk, Morena Baccarin, Adam Baldwin, Jewel Staite, Sean Maher, Summer Glau
Produzione: Barry Mendel per Universal Pictures, Barry Mendel Productions, Mutant Enemy
Distribuzione: UIP
Origine: USA, 2005
Durata: 119’
Web info: sito ufficiale Serenity
sito italiano Serenity
sito ufficiale Firefly
sito ufficiale Firefly DVD
