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Sleepless - Il Giustiziere

Pubblicato il 2 febbraio 2017 da Annalaura Imperiali
VOTO:


Sleepless - Il Giustiziere

“Il mondo che ci circonda è disgustoso e sordido: io non cerco di imbellettarlo come fa il 99% delle pellicole hollywoodiane”, diceva Quentin Tarantino durante un’intervista seguita all’uscita di uno dei suoi più noti capolavori cinematografici.

Ora… Certamente non si può pretendere che tutti ragionino e facciano film in salsa tarantiniana - una delle poche, tra l’altro, a condire sempre piacevolmente il gusto dello spettatore cinematografico appassionato di quell’insolito connubio che si potrebbe definire “splutter intellettuale” - però da qui a banalizzare terribilmente ogni passaggio di un film thriller in cui la prevedibilità scena dopo scena ha la meglio, c’è un mare di mezzo. Questo è quanto accade ne Il giustiziere, remake dell’opera francese Nuit blanche firmata dal regista Frédéric Jardin nel 2011.

A volerlo realizzare, infatti, è stata la produzione americana che si è messa a tavolino con un intento specifico: quello di collaborare con il co-fondatore di Vertigo Entertainment, Roy Lee – già molto noto per i suoi adattamenti cinematografici di film di genere in lingua straniera, tra i quali The Departed: il bene e il male, The Grudge e The Ring – al fine di sviluppare una storia in qualche modo già vista, adattandola, però, al vasto pubblico americano. Così nasce Sleepless, racconto trito e ritrito che si alimenta sul debole fuoco dei soliti ingredienti base dell’Action Movie made in U.S.A.: poliziotti corrotti vs. poliziotti eroi perennemente sotto copertura; storie familiari di amori impossibili, in cui il padre non c’è mai per via del lavoro ma comunque ama la sua “baby” e il suo piccolo “boy” promettendo l’inverosimile, e cioè che tutto presto cambierà in funzione dell’Happy Ending finale; cattivi che non sono mai abbastanza cattivi finché non arrivano quelli ancora più cattivi…

In questo caso specifico il poliziotto eroe sotto copertura da due anni, in quanto infiltrato degli Affari Interni a Las Vegas, è Vincent Downs, alias il Premio Oscar Jamie Foxx, che diede interpretazioni di sé decisamente migliori sia, ovviamente, nel notevole Ray (Taylor Hackford, 2004) che nell’altrettanto notevole Django Unchained (Quentin Tarantino, 2012). Downs si trova accidentalmente coinvolto nella sparizione di una pesante partita di cocaina che attira su di lui la malvagia attenzione di diversi boss criminali tra cui, in modo particolare, Stan Rubino, che decide di far rapire il figlio sedicenne di Downs per effettuare uno “scambio alla pari” tra la merce rubata e il giovane ragazzo. Mentre la corsa contro il tempo non ha tregua per tutti i 95’ di montato finale del film, Michelle Monaghan, alias la brava agente sempre degli Affari Interni Jennifer Bryant, lotta contro Downs pensando di avere a che fare con un poliziotto corrotto, fin quando non si renderà conto che per trovare la vera corruzione dovrà volgere lo sguardo altrove.

Sulla Monaghan, in effetti, si può fare una considerazione in più: “scoperta” grazie ad un genere sicuramente legato al thriller, per quanto molto più affascinante, che è quella pasta creativa di grandissimo successo venuta fuori dalla prima stagione della serie televisiva True Detective, l’attrice americana, di un certo talento, si interseca perfettamente, come il pezzo mancante nei grandi puzzle, all’interno del suddetto filone cinematografico, rendendo difficile il fatto di pensarla adatta in ruoli non confacenti a tale struttura narrativa. In altri termini: per film polizieschi il cast, senza di lei, potrebbe non essere mai al completo.

Se non fosse alquanto banale la previsione di come potrebbe essere girato, si potrebbe dire, per spezzare una lancia in favore della produzione di Sleepless, che è sagace il modo in cui esso si conclude, lasciando spazio alla possibilità di almeno un sequel in cui entrerebbero in gioco i personaggi-fantasma che si sono sentiti aleggiare nel corso del film stesso senza che effettivamente entrassero in scena.


CAST & CREDITS

(Sleepless) - Regia: Baran bo Odar; Soggetto: remake del film francese (Nuit blanche), Frédéric Jardin, 2011; Sceneggiatura: Andrea Berloff; Fotografia: Mihai Malaimare Jr.; Montaggio: Robert Rzesacz; Musiche: Michael Kamm; Scenografia: Tim Grimes; Costumi: Catherine George; Interpreti: Jamie Foxx (Vincent Downs), Michelle Monaghan (Jennifer Bryant), Dermot Mulroney (Stan Rubino), David Harbour (Dennison), Tip "T.I." Harris (Sean); Produzione: Open Road Films (II), Riverstone Pictures, Vertigo Entertainment; Distribuzione IT: Notorious Pictures; Origine: U.S.A., 2017; Durata: 95’; Web info: Sito


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