X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Sonia Bergamasco in "Anna Karenina. Prove aperte di infelicità"

Pubblicato il 19 gennaio 2012 da Serena Lietti


Sonia Bergamasco in "Anna Karenina. Prove aperte di infelicità"

Silenzio in sala. Di fronte a noi si illumina l’elegante figura di una donna al pianoforte, sospesa nel buio come fossimo in un sogno. Malgrado le note siano di Cajkovskij e non di Beethoven, l’immagine non può non ricordarci un altro grande testo di Tolstoj sulle tormentose vicissitudini dell’amore: La Sonata a Kreutzer.
Anna Karenina. Prove aperte di infelicità, scritto da Sonia Bergamasco ed Emanuele Trevi, per la regia di Giuseppe Bertolucci, è un breve e intenso viaggio all’interno del percorso di stesure e rifacimenti che ha accompagnato Tolstoj dal 1873 al 1877. I personaggi nascono, si evolvono, cambiano nomi e fisionomia. Periodi di empasse creativa si alternano a periodi fecondi in cui le idee e le vicende si concatenano l’una all’altra e, alla fine, portano alla nascita di uno dei più grandi romanzi di tutti i tempi. A raccontarci questo è Sonia Bergamasco, unica attrice in scena, nella cui figura inquieta si incarnano voci differenti, rese palpabili da un sapiente gioco di luci.
Ad un tratto Anna Karenina esce dalle pagine del romanzo e vaga sul palco in preda alla disperazione. Questa donna coraggiosa e orgogliosa grida il proprio dolore e la propria umiliazione, inveisce contro il mondo, ansima, ride, piange, non si riconosce, vaneggia. Attraverso Anna, alla cui potente figura sembra profondamente legato, Tolstoj ci parla di uno degli aspetti più affascinanti della natura umana: la travolgente passionalità dell’amore. Sentimento pericoloso che può rendere felici ma che, se deluso, può gettare nell’animo umano un feroce odio per la vita. E ad Anna non resta che constatare dolorosamente che l’uomo è nato per soffrire e che trascorre la propria esistenza escogitando espedienti per illudersi. Ma quando si vede chiaramente la verità, cosa resta da fare?


(Anna Karenina. Prove aperte di infelicità) Regia: Giuseppe Bertolucci; sceneggiatura: Sonia Bergamasco, Emanuele Trevi; interpreti: Sonia Bergamasco; luci: Cesare Accetta; teatro e date spettacolo: Teatro Franco Parenti di Milano, dall’11 gennaio al 5 febbraio 2012.


Enregistrer au format PDF