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Speciale Tarkovskij in dvd: Solaris

Pubblicato il 28 aprile 2003 da Alessandro Izzi


Speciale Tarkovskij in dvd: Solaris

Il film

Presentato finalmente nella versione integrale di 160’ (contro gli appena 115’ della precedente edizione italiana), Solaris è una delle poche riflessioni filosofiche che il cinema ha realizzato attraverso il genere della fantascienza. Proposto, un po’ superficialmente, al pubblico come risposta sovietica a 2001: odissea nello spazio, l’opera di Tarkovskij, in realtà, si impone da subito come un discorso molto denso di carica squisitamente esistenzialista. Il film, recentemente rifatto da Soderbergh, narra la storia di quattro scienziati (uno è già morto all’inizio del film, ma sopravvive come ricordo attraverso un filmato allucinato) che, relegati su una stazione spaziale, tentano di studiare la conformazione del pianeta intorno al quale orbitano. Quest’ultimo, completamente ricoperto dalle acque, è, in realtà, un immenso organismo senziente dotato di poteri psichici stupefacenti tra i quali anche quello di materializzare i ricordi dei protagonisti riportando in vita l’immagine di persone morte da tempo. Comincia così, per i tre superstiti, un periodo di miracoli crudeli, di giochi che non fanno altro che ribadire la sostanziale solitudine dell’uomo di fronte all’immensità del cosmo. Esempio raro di fantascienza umanista, Solaris non pone troppa attenzione sugli aspetti del puro e semplice racconto di anticipazione, non si perita di descriverci, con abbondanza di particolari, le metropoli del futuro (una la vediamo, in una delle tante scene inedite, appena a mezz’ora dall’inizio nel film: un giro circolare su un’autostrada che ha il sapore di una vera e propria discesa agli inferi), né di toccare il tema del viaggio nel cosmo (il volo sull’astronave è risolto con geniale parsimonia di mezzi). Quello che interessa al regista è piuttosto la visualizzazione di un viaggio psicologico all’interno della stessa coscienza umana in un percorso catartico che ci riporta alle domande di sempre sulla nostra esistenza e sul nostro scopo nei piani del creato. Il contatto con quell’entità aliena che è il mare di Solaris ci riporta, da una parte alle difficoltà che l’Uomo incontra nel suo tentativo di relazionarsi a qualcosa di completamente altro da lui, e dell’altra, a dubbi sullo stesso significato etico della scienza che, nasconde, nella ricerca inesausta di nuove domande, l’impossibilità di trovare vecchie risposte. Lo stesso mare senziente, nel suo tentativo di comunicare con l’uomo che lo bombarda di radiazioni, non riesce a far altro che a materializzare forme dell’inconscio dando corpo ad incubi con cui ognuno di noi deve confrontarsi. Esso è così lo specchio distorto della nostra coscienza, il protagonista di una vera e propria tragedia gnoseologica che dimostra l’imperfezione del nostro stesso atto conoscitivo. I tempi del racconto si dipanano, in questo film, in un ritmo immobile e vorticoso al tempo stesso, mentre il continuo passaggio dal bianco e nero al colore crea un’impressione di straniamento che raramente ci capita di vedere al cinema. Ne risulta un capolavoro grandioso, qua e là un po’ datato, ma, al fondo, del tutto imparagonabile al più debole remake con George Clooney recentemente proposto nelle nostre sale.

La qualità audio-video

Il formato 2.35:1 è il meglio che si possa chiedere per questo genere di pellicole. Il lavoro digitale di restauro è decisamente a livelli ottimali. I valori cromatici dell’immagine sono rispettati al meglio, mentre sono del tutto assenti sgranature, spuntinature e segni di usura. Per quel che riguarda il suono sono presenti tanto le tracce rimasterizzate in italiano e russo quanto l’originale italiano 2.0. Poiché, però, la traccia italiana copre solo, con il suo doppiaggio risalente al 1972, le immagini della vecchia edizione di 115’, opzionandola vi ritroverete nella spiacevole situazione di vedere un film per metà in italiano e per metà in russo (la parte inedite è di oltre 50 minuti). Ragion per cui consigliamo di tagliare la testa al toro vedendo direttamente l’edizione russa sottotitolata. Tanto più che il poetico doppiaggio italiano (lo si vede subito confrontando le due edizioni) non si è fatto problema di aggiungere battute dove non ce n’erano e di tagliarne altre spesso fondamentali allo sviluppo del racconto.

Extra

Oltre alla consueta scheda biografica del regista (breve coincisa e superflua) sono presenti due brevi contributi di discreto interesse. Il primo è una presentazione in perfetto stile Fuori Orario di Enrico Ghezzi che commenta, da par suo, il valore del film e il significato delle scene inedite. L’unico elemento che potrebbe disturbare gli appassionati del critico è il fatto che, questa volta, a differenza di quanto fa nella sua ormai celebre (per i cinefili) trasmissione, Ghezzi parla qui in perfetto sincrono con il movimento delle sue labbra mentre un vortice solariano si contorce sotto la sua immagine in una sorta di dissolvenza incrociata mai chiusa. Il secondo contributo speciale è, al contrario, un piccolo video multi angolo sul restauro digitale della pellicola. Una mera curiosità, specie per la mancanza di qualsiasi tipo di commento che non sia un laconico comunicato scritto.

(Solaris); Regia: Andreij Tarkovskij; Interpreti: Natalia Bondarciuk, Donatas Banionis; Distribuzione DVD: General Video

Formato video: 2.35:1; Audio: Dolby digital 5.1 (italiano e russo) Mono (italiano); Sottotitoli: Italiano.

Extra: 1) Scheda biografica del regista 2) Presentazione di Enrico Ghezzi 3) Speciale multiangolo sul restauro digitale del film.

[aprile 2003]


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