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Speciale Tarkovskij in dvd: Stalker

Pubblicato il 28 aprile 2003 da Alessandro Izzi


Speciale Tarkovskij in dvd: Stalker

Il film

Secondo film fantascientifico di Tarkovskij dopo Solaris, Stalker è un’ennesima riflessione sul destino dell’Uomo e sul suo difficile rapporto con il Cosmo. Vi si dibattono, in una riflessione filosofica di grandissimo valore visuale, i temi della Verità e della Coscienza etica dell’individuo posto di fronte all’Ignoto. In un non troppo lontano futuro (anche qui, come nel precedente film fantascientifico, resta un franco disinteresse nei confronti delle dinamiche del racconto di anticipazione puro e semplice) esiste, ai margini del mondo civile, una “zona”, un luogo fisico e mentale al tempo stesso che, si dice, abbia il potere di avverare i desideri di chi vi si inoltra. Come sia nata questa zona resta, per tutta la durata della pellicola, un mistero anche se la tesi più accreditata è che essa sia sorta nel luogo dell’impatto di un meteorite con il suolo terrestre. Il film narra l’esplorazione di questo territorio proibito da parte di un gruppo di figure emblematiche (private, all’inizio, del loro nome di battesimo sono semplicemente Il Cercatore, lo Scrittore e lo Scienziato) alla ricerca dei segreti incredibili in esso custoditi. Ma, una volta penetrati i limiti geografici della zona, una stana mutazione colpisce questo gruppo di temerari che ha sfidato l’ignoto. Anche la Zona, come il mare senziente di Solaris non è davvero un ambiente fisico quanto, piuttosto, un luogo della mente che agisce nei confronti dei personaggi (e dello stesso spettatore che ne osserva i destini) come una sorta di specchio utopico. Ma qui, più ancora che nel film precedente, il discorso si prosciuga radicalmente in una riflessione amara e sconsolata sulla responsabilità morale dell’Uomo di fronte al mistero più grande: se stesso. L’intera parabola del viaggio (centrale più che mai in questa pellicola) che è evento al tempo stesso spazio-temporale e psicologico, si complica con inaspettate divagazioni filosofiche che gelano il tempo del racconto nei tempi di una visione estatica e dolorosa al tempo stesso. Il mondo che ospita il racconto, contemporaneamente astratto e credibile, è quello classico di tutti i film del grande scrittore russo con gli scenari post bellici di rovine ancora fumanti (che ricordano L’infanzia di Ivan) piante velenose e ostacoli imprevisti. Ed è proprio la guerra allusa a livello scenografico, ad essere la cifra segreta di una pellicola quanto mai difficile perché in essa si rispecchia l’inane desiderio di dominio dell’Uomo nei confronti di un mondo che sfugge sempre alla sua capacità razionale di comprensione. Proprio per questa vocazione speculativa della pellicola, la Stanza, che resta la meta finale della ricerca dei tre personaggi, si riduce al rango assurdo ed irrazionale di luogo del Nulla dove l’assenza si ribalta necessariamente nel suo opposto, un Segno Cinema di inaudita efficacia drammatica.

La qualità audio-video

Il formato impiegato è un ottimo 1.66:1 (con lente anamorfica): una scelta necessaria per rispettare il valore assoluto della fotografia del film. La pellicola, che alterna momenti di Bianco e Nero con altri di Colore (i consueti colori un po’ slavati e sporchi, ma grandemente espressivi di Tarkovskij) poneva sicuramente grandi problemi per il riversamento digitale. Eppure la General Video conferma, una volta ancora, la sua vocazione al rispetto delle intenzioni registiche. La scala di grigi, nel bianco e nero, è ampia e giustamente contrastata, mentre, per quel che riguarda il colore, colpisce il rapporto tra il primo piano e lo sfondo. La compressione, quasi mai avvertibile, produce solo qua e là qualche fastidioso rumore di fondo.

Extra

Ridotta, per essere del tutto sinceri, la sezione degli extra. A parte la consueta scheda biofilmografica del regista, c’è spazio solo per un breve filmato: La “casa” di Tarkovskij. In poche inquadrature, con i consueti movimenti di macchina indagativi e contemplativi al tempo stesso tipici del grande regista russo, la cinepresa inquadra alcuni dettagli di una costruzione immersa nel verde. Si tratta di un piccolo studio immaginifico e di notevole valore visuale che si rivela più interessante delle solitamente inutili gallerie di pose fotografiche o di disegni e schizzi generlamente acclusi in altri dischi. Peccato che questo breve filmato non sia corredato da qualche indicazione sulla sua genesi e sul suo significato. Insomma, ancora una volta per quel che riguarda i DVD della General Video, ci troviamo di fronte ad un prodotto ottimamente confezionato, ma che si rivela, per quel che riguarda i contributi speciali, più interessato ad una dimensione spiccatamente documentaria che non marcatamente critico-analitica.

(Stalker); Regia: Andreij Tarkovskij; Interpreti: Aleksandr Kajdanovsky, Alisa Frejndlikh, Anatoli Solonitsyn; Distribuzione DVD: General Video

Formato video: 1.66:1; Audio: Dolby digital 5.1 (italiano e russo); Sottotitoli: Italiano.

Extra: 1) Scheda biografica del regista 2) La “casa” di Tarkovskij

[aprile 2003]


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