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Stardust

Pubblicato il 12 ottobre 2007 da Alessia Spagnoli


Stardust

Ogni generazione ha bisogno della sua “sana dose” di cinema fantasy: così è sempre avvenuto da tempi “lontani lontani”, fin da Il Mago di Oz (1939) e Il Ladro di Bagdad (1940), in concomitanza del secondo conflitto mondiale. Questa ultima pare non poterne proprio fare a meno, almeno a giudicare dal novero di produzioni di questo genere specifico, assai costose – molto meno nell’era del digitale – eppure sempre nel cantiere di qualche major in anni recenti. Alla sbornia tolkeniana, seguita a ruota da Le Cronache di Narnja, hanno fatto da corollario i tre capitoli della saga fantasy-avventurosa de La Maledizione della Prima Luna o la fiaba dark-horror de Il Labirinto del Fauno (quest’ultima, invero, non riservata ad un pubblico infantile) per tacere dell’intero fenomeno Harry Potter.
Nelle oltre due ore di proiezione di questo godibile Stardust (“polvere di stelle”) c’è dentro davvero tutto: forse perfino un eccesso di materiale carpito un po’ qui e un po’ là da praticamente ogni film succitato. Streghe e pirati, maledizioni e incantesimi, unicorni e altro bestiario fantasy, intrighi e assassini per la successione al trono, fanciulle da salvare a prezzo di mille peripezie e un’infinità di scontri: il tutto condito dalla più classica delle storie d’amore. In questo fenomenale pout pourri narrativo, a godersela di più sembrano essere soprattutto i divi presenti in ruoli di contorno: Robert De Niro e Michelle Pfeiffer. Entrambi sembrano quasi prendersi le ferie da una carriera che li ha visti spesso in tutt’altre vesti e scherzare amabilmente con l’icona che è stata loro cucita addosso da parte dell’opinione pubblica mondiale, nel corso di un’attività pluritrentennale. Se l’attore feticcio del cinema americano anni Settanta non si era mai calato nei panni di un personaggio en travesti (anche se la sua, alla fine, risulta più che altro una risibile macchietta, ma bisogna aggiungere immediatamente a questa notazione che il contesto non fornisce certo spunti per scavare molto in profondità), la solitamente risplendente fascino, ma ormai cinquantenne Pfeiffer si ritrova stavolta alle prese con un ruolo, quello della strega, che le dona un’occasione inedita e forse anche un po’ insperata di giocare con la sua bellezza magnetica, apparentemente senza tempo. A ritagliarsi ulteriori, simpatici cammei, ci pensano pure quei “volponi” di Peter O’Toole (il sovrano morente) e Rupert Everett (uno dei suoi svariati figli pretendenti al trono).

Ancella della tradizionale fiaba letteraria, la cinematografia di matrice fantasy è genere particolarmente scivoloso, un territorio impervio in grado di punire puntualmente chiunque vi si addentri con imperizia (valga per tutti l’esempio di Ridley Scott, impietosamente castigato al botteghino col suo Legend). La regia di Matthew Vaughn, nella fattispecie, si rivela in definitiva abile ed onesta e regge all’urto: il certamente non blasonato filmaker segue con mestiere, senza mai far pervenire, è vero, improvvisi picchi di originalità in termini di soluzioni figurative adottate, ma non perdendo in alcuna fase aderenza rispetto ad una vicenda particolarmente intricata e complessa, che parte come un romanzo di formazione dickensiano per trasformarsi in corsa nel più classico degli itinerari d’avventura fantastica.
Che li si giudichi vie di fuga più o meno “facili” da un presente percepito come oscuro e asfissiante, il proliferare di simili film nelle sale si offre come la spia di un disagio che è diventato evidentemente diffusamente avvertito, almeno ad Hollywood. La necessità di offrire uno svago ai “nostri” ragazzi nasconde un evidente senso di colpa e una cattiva coscienza dell’America in maniera ormai innegabile, almeno tanto quanto avviene in Invasion, altro titolo curiosamente facente parte del paniere dei distributori nostrani per questo week-end.


CAST & CREDITS

(Stardust) Regia: Matthew Vaughn; soggetto: tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman; sceneggiatura: Jane Goldman; fotografia: Ben Davis; montaggio: John Harris; musiche: Ilan Eshkeri; scenografie: Gavin Bocquet; costumi: Sammy Sheldon; interpreti: Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Rupert Everett, Sienna Miller, Claire Danes, Charlie Cox, Peter O’Toole; produzione: Lorenzo Di Bonaventura, Neil Gaiman, Matthew Vaughn; distribuzione: UIP; origine: USA 2007; durata: 130’; web info: sito ufficiale


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