Super

La parabola di un uomo semplice, un “borghese piccolo piccolo” intrappolato in un’esistenza grigia e frustrante ed imbevuto di un cieco fanatismo religioso che gli fa credere di poter diventare un eroe inviato dal Signore a difesa degli innocenti. Questo è Super, secondo lungometraggio di James Gunn, già apprezzato sceneggiatore della Troma Entertainment, casa di produzione indipendente famosa soprattutto per i suoi prodotti low-cost sospesi tra lo splatter, il farsesco ed il surreale. Il suo primo film come regista - Slither, un horror con venature umoristiche del 2006 - si era fatto notare per originalità e carica di visionarietà, pur non conseguendo grande successo di pubblico. Per la sua seconda fatica, Gunn si lancia invece in una sorta di esercizio di equilibrismo, provando a percorrere, senza cadere, la sottile linea di demarcazione tra grottesco e ridicolo; quasi sempre ci riesce, giungendo a sfornare un film politicamente scorretto, che tuttavia funziona e risulta a tratti piuttosto divertente.
Frank (Rainn Wilson), classico perdente triste e pavido, si vede sfilar via sua moglie Sarah (Liv Tyler) – unico orgoglio della sua patetica esistenza – da Jacques (Kevin Bacon) un arrogante spacciatore d’alto bordo; rabbia e frustrazione esplodono in lui “costringendolo” a trasformarsi in giustiziere mascherato ed a scendere in campo per una crociata contro la sopraffazione. Ottenuta la collaborazione di Libby (Ellen Page), una specie di disadattata fissata con i fumetti, inizia a girovagare per punire a colpi di chiave inglese chi non rispetta le regole. Dapprima considerati alla stregua di criminali, Saetta Purpurea e Saettina conquistano gradatamente la considerazione di molta gente, stremata da un mondo in cui le norme basilari del rispetto e della convivenza sono sistematicamente calpestate.
Secondo quanto sostiene lo stesso regista, l’essenza del film si incentra “nel rapporto di un uomo con Dio e nel suo viaggio alla ricerca di un modo per adempiere a quel rapporto, senza tener conto di quanto folle o moralmente ambiguo questo possa sembrare agli altri”. A prima vista un discorso del genere potrebbe apparire come una sorta di lasciapassare morale verso un giustizialismo di “bronsoniana” memoria; in realtà, ricorrendo a toni grotteschi e caricati, la pellicola punta a tratteggiare la solitudine di un uomo e la sua irresistibile deriva verso farneticanti eccessi, in una realtà priva di valori ed in cui i rapporti umani e con Dio rasentano spesso l’assurdità. Una sorta d’atto d’accusa, quindi, verso la società contemporanea statunitense, coi suoi falsi miti ed i suoi predicatori cialtroni.
Sfruttando abilmente i meccanismi del paradosso ed aggiungendo pennellate fumettistiche, Gunn riesce a divertire con intelligenza ed a mantenere altresì il ritmo narrativo su livelli sempre elevati. Un po’ gratuiti e fuori luogo risultano, di contro, quei momenti in cui vengono rappresentate in modo molto crudo le estrinsecazioni violente del “giustiziere”; un po’ troppo effetto-splatter, forse, reso per di più in maniera molto convincente in virtù di un ottimo lavoro di make-up. Decisamente all’altezza l’intero cast di attori, coi due protagonisti sugli scudi: Rainn Wilson, che dona un’aura di tragicomico eroismo allo schizofrenico Frank, ed Ellen Page, iperattiva e schizzata, che recita in un ruolo che le sembra cucito addosso.
Girato con un budget piuttosto modesto (2,5 milioni di dollari), il film ha incassato finora meno di un quinto. Come spesso accade, il risultato ai botteghini può essere inversamente proporzionale alla qualità della pellicola; è pur vero, tuttavia, che il tipo di umorismo offerto può essere apprezzato da platee capaci di cogliere, oltre il velo grottesco ed a volte demenziale, la rappresentazione ironica ed amara di una tragedia umana. Possono pertanto derivare forti perplessità circa l’accoglienza del film nelle sale italiane, il cui pubblico sembra gradire la rozzezza ed il lazzo piuttosto che la comicità paradossale e farsesca; sarebbe però un peccato perché, pur non essendo un capolavoro, il film è intelligente e godibile.
(Super) Regia: James Gunn ; sceneggiatura: James Gunn; fotografia: Steve Gainer; montaggio: Cara Silverman; musica: Tyler Bates; interpreti: Rainn Wilson (Frank), Ellen Page (Libby), Liv Tyler (Sarah), Jacques (Kevin Bacon); produzione: Ambush Entertainment, This is That; distribuzione: M2 Pictures; origine: Usa; durata: 96’.
