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TFF ’05 - Concorso internazionale lungometraggi - Alex

Pubblicato il 14 novembre 2005 da Francesca Romana Buffa


TFF '05 - Concorso internazionale lungometraggi - Alex

Il primo film in concorso lascia spiazzato il pubblico in sala: c’è chi vede solo una storia noiosa e superficiale e chi, invece, scopre nei dettagli un racconto universale. Di certo è una pellicola difficile quella di José Alcala, intima e vera come sanno fare i francesi. Un ritratto asciutto e privo di fronzoli, con personaggi forti, sinceri ed universali. Il più è non detto, semmai semplicemente mostrato, sfacciatamente. Alex è una donna dura e spietata, è un insieme di reazioni umane, di tratti comuni al carattere di molti. Non c’è bisogno di tante parole nei suoi discorsi, sono le azioni che contano: nell’incoscienza della spontaneità riconosciamo i pensieri, i dubbi, i difetti. Il regista Josè Alcala, grazie all’esperienza decennale di cortometraggi dedicati alle donne, dice di aver imparato a capirle e le mostra sinceramente. In effetti così come la stessa protagonista non accetta molte cose di sé, anche per il pubblico femminile è stato difficile capire come una donna antipatica e poco attraente risulti amabile per tanti uomini. Eppure la metafora è chiara: Alex è una donna franca, dal passato disperato, che capisce i suoi errori e cerca di ricostruirsi. Non importa cosa abbia fatto in tutti questi anni, non è sempre necessario sminuire con spiegazioni banali. La pesantezza dell’anima è palpabile per tutta la durata del film, e questo basta per farci apprezzare gli sforzi della protagonista. Al regista non interessa mostrare la redenzione ma la consapevolezza del disagio, che avviene nel momento in cui lei si confronta con altri esseri umani disperati. Intesse relazioni che la portano a prendersi delle responsabilità, che la obbligano a uscire dalla sua solitudine ed a ricostruirsi un’interiorità sana, uno sforzo reso metaforicamente del restauro della casa in rovina (forse può sembrare un accostamento facile, ma di sicuro effetto drammatico). Lo sguardo impietoso sulle ambientazioni naturali, gelide come i rapporti umani, è un ottimo esempio di una regia capace di raccontare tanto mostrando l’essenziale. E’ con la stessa sincerità brutale con cui il regista tratta la protagonista che essa lo ripaga alla fine del film con un lungo sguardo in macchina, mentre alle sue spalle arriva la primavera. E in perfetto stile francese, non vengono fornite risposte ma solo domande.

Regia José Alcala Cast Marie Raynal, Lyes Salem, Adrien Ruiz, Liliane Rovèr Produzione Gemini Film Origine: France 2005


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