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The Bruce Springsteen music experience by the recording sessions quinta parte: 1993/2001.

Pubblicato il 7 giugno 2012 da Emiliano Paladini


The Bruce Springsteen music experience by the recording sessions quinta parte: 1993/2001.

Nel 93 Springsteen è ancora in tour. Una data è anche a Verona, 11 aprile. Poi esce l’MTV Unplugged. Nel 94 vince l’Oscar con Streets Of Philadelphia, quindi il Greatest Hits con la E Street Band. Tom Joad, The Ghost Of Tom Joad, nato per essere un disco solista, progettato e programmato per essere un disco folk solista per intero, è il passo successivo alla rassegna di suoni del 95. E poi c’è Missing.
In questi anni comincia a venire fuori un suono nuovo, più aderente alla dimensione live. Il concerto comincia a prendere vita, una vita a sè stante proprio nelle recording sessions cavalcando le motivazioni di un’infinita soddisfazione e di una padronanza assoluta nei propri mezzi. La musica comincia ad assumere l’aspetto di una gigantografia armonica da concerto. E a differenza di Nebraska Tom Joad suona dal vivo come su disco - The ghost of Tom Joad, Straight time, Highway 29, Youngstown, Sinaloa cowboys, The line, Balboa park, Dry lightning, The new timer, Across the border, Galveston bay, My best was never good enough.
Con Tom Joad Springsteen si eleva per la seconda volta verso la musica di ricerca in un percorso trasversale rispetto alla storia del Rock And Roll. Nell’82 con Nebraska era il caso dei Suicide e della letteratura noir, e ora è il caso dei Rage Against The Machine (Milano, Zimba, 13 febbraio 1993) sull’onda del recupero della tradizione letteraria americana classica (The Grapes Of Wrath). Ma a differenza di Nebraska il discorso sugli emarginati si intinge in un duplice livello di comunicazione. Con Tom Joad c’è stato cioè l’aggancio definitivo e consapevole con le alternative anche musicali.
Tom Joad traccia infatti le basi di quello che sarà quasi vent’anni dopo il genere neo-folk perfezionato da Neil Young dal 2003 in avanti; e proprio considerando i Rage Against The Machine, Springsteen trova il modo di collocarsi adiacente a una fetta importante della cultura americana.
Poco oltre i Rage Against The Machine alla carica del crossover più alternativo ci sono stati infatti i Cypress Hill. I Cypress Hill hanno lavorato con i Sonic Youth (assieme, I Love You Mary Jane) e con gli Slayer (separatamente) per la colonna sonora di un film cult degli anni novanta (Judgement Night).
Questo momento è a sua volta molto importante nella musica in generale, al di là del fatto che il rock and roll nasce come musica ribelle. Qui si assiste infatti al compiacente incontro del mainstream con la musica alternativa, nuova, giovane, fresca.
Sono gli anni che porteranno alla seconda Woodstock. Consacrando il pionieristico lavoro di Henry Rollins i Red Hot Chili Peppers sono tra gli headliners (Metallica, Megadeth, Moby, Dave Matthews tra gli altri), e sicuramente molto ha fatto il successo di The Black Album proprio dei Metallica (recuperando la svolta degli Slayer del 1991) e del grunge dieci anni dopo Back In Black, ricalibrando l’ascolto in direzione di suoni particolari sulla scia del successo mondiale degli Iron Maiden di fine anni ottanta, e dei Led Zeppelin, Deep Purple, Van Halen, Aerosmith e altri tempo prima.
In ogni caso una conseguenza di queste assonanze è che la seconda uscita discografica dei Rage Against The Machine è un omaggio a Tom Joad di Bruce Springsteen e conterrà proprio una loro versione di Tom Joad; e Tom Morello, poi, dai Rage Against The Machine finirà col suonare con Springsteen in diverse occasioni dal vivo e in studio nel suo ultimo lavoro del 2012.
Nel 98 esce Tracks, versione integrale: la manna dal cielo perchè i bootlegs non è sicuramente giusto averli, sì, ma soprattutto non tutti riescono ad averceli tutti quanti; ma a questa altezza Bruce Springsteen anche lui si risintonizzerà su un suono più potente. Nel 99 parte una serie di concerti (due a Milano) immortalati nel celeberrimo Live In New York City (nel 2001 anche su DVD). E’ la Reunion. Ora c’è spazio solo per un nuovo capolavoro assoluto.


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