The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca

L’epopea della conquista dei diritti civili da parte dei neri d’America, vista attraverso gli occhi di un maggiordomo di colore alla Casa Bianca, che in oltre trent’anni d’attività affianca sette presidenti Usa, da Eisenhower a Reagan. Al suo quarto lungometraggio, Lee Daniels amplifica e rafforza le tematiche già affrontate in Precious (2009) e traccia un commosso affresco – a tratti velato di retorica – del percorso travagliato che ha portato gli Stati Uniti a sconfiggere segregazione razziale ed intolleranza, spianando la strada a qualcosa di inconcepibile solo pochi decenni fa, come l’elezione di Barack Obama. In The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca, Daniels pone grande cura soprattutto alla costruzione della figura del protagonista - vero e proprio specchio delle trasformazioni sociali di un intero Paese – scavandone in profondità personalità, motivazioni ed emozioni e cercando sempre un giusto compromesso tra verità storica ed immaginazione. Ne scaturisce un film godibile e coinvolgente, tecnicamente ben strutturato e messo in scena in modo impeccabile; molto convincente nel tratteggiare la sfera privata del personaggio centrale, perde peraltro un po’ di mordente nei vari momenti in cui, entrando in scena i Presidenti col loro entourage, la narrazione acquisisce toni enfatici e va ad incagliarsi nei più scontati luoghi comuni.
La sceneggiatura di Danny Strong si basa su un articolo del “Washington Post” del 2008, in cui viene raccontata l’incredibile storia di Eugene Allen (ribattezzato Cecil Gaines nel film). Nato nel 1926 in Georgia e nipote di schiavi, Cecil sin da bambino è costretto a lavorare in una piantagione di cotone e deve anche assistere all’assassinio di suo padre da parte del padrone bianco; accolto in casa dalla più umana padrona, viene iniziato con metodicità all’arte del servire. Cecil farà tesoro degli insegnamenti e riuscirà ad approdare prima in un hotel di lusso di Washington e poi, addirittura, alla Casa Bianca. Al di là dei suoi trentaquattro anni di servizio al fianco dei Presidenti Usa, la sua vita privata assumerà tinte drammatiche, tra una moglie trascurata diventata alcolista, un figlio morto in Vietnam ed un altro figlio in prima linea nella lotta alla segregazione razziale.
Nel suo sforzo di esplicitare le dinamiche che hanno reso possibile il “miracolo” dell’elezione di un presidente afroamericano, Daniels conferisce un notevole impatto drammatico al rapporto conflittuale tra Gaines ed il figlio, che non accetta il ruolo da “servo dei padroni” del padre e si impegna in modo crescente nei movimenti per i diritti civili, fino a sposare le tesi più estremiste del “Black Panther Party”. La frattura profonda che si produce tra i due anima peraltro i momenti più riusciti e ricchi di pathos della pellicola, resi ancora più intensi da un Forest Whitaker che conferisce tormento e profondità al suo maggiordomo, dilaniato tra dovere ed affetti familiari; una performance probabilmente meritevole di una Nomination come attore protagonista, Nomination che può peraltro fondatamente ipotizzarsi – come attrice non protagonista – anche per Oprah Winfrey, capace di rendere quasi tangibile la cupa sofferenza di una donna soffocata dalla scarsa attenzione del marito.
Un po’ troppo schematico e didascalico, invece, il racconto in sottofondo degli eventi storici di quei decenni, che risultano un po’ ovattati e privati di buona parte della loro reale drammaticità; anche il ritratto dei vari Presidenti risulta solo abbozzato e rigorosamente in linea con l’immagine pubblica più stereotipata di ciascuno di loro. Sembra quasi che, in questo modo, Daniels abbia voluto evitare rischi nell’affrontare un tema ancora controverso – come la lotta per i diritti civili degli afroamericani - per non turbare quella che è la sostanziale essenza della pellicola, ossia la celebrazione di una conquista sociale di immensa portata.
Impreziosito dalla sua confezione molto elegante, The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca è nel suo complesso un prodotto di buona qualità, un film di sicuro impatto emotivo, ben realizzato e ben recitato, capace di coinvolgere, far riflettere ed anche commuovere gli spettatori.
(The Butler) Regia: Lee Daniels; sceneggiatura: Danny Strong; fotografia: Andrew Dunn; montaggio: Joe Klotz, Brian A. Kates; musica: Rodrigo Leao; scenografia: Tim Galvin; interpreti: Forest Whitaker, Oprah Winfrey, Cuba Gooding Jr, Alex Pettyfer; produzione: Follow Through Productions, Salamander Pictures, Laura Ziskin Productions, Lee Daniels Entertainment, Pam Williams Productions, Windy Hill Pictures; distribuzione: Videa CDE; origine: Usa; durata: 132’.
