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Thor: The Dark World

Pubblicato il 20 novembre 2013 da Alessandro Boni
VOTO:


Thor: The Dark World

Esiste la formula magica del cine-comic perfetto? Una domanda forse un po’ oziosa anche se, di fatto, la trasposizione cinematografica di un intero universo fumettistico, come quello Marvel, è senza dubbio un’operazione molto complessa e delicata, che può essere affrontata con approcci significativamente diversi tra loro. E’ infatti possibile scegliere una modalità di rappresentazione “fedele”, attenta cioè a riprodurre atmosfere, toni e linguaggio del fumetto; si può, di contro, puntare su un maggiore approfondimento di temi e personaggi, sfruttando i più potenti mezzi espressivi offerti dal cinema; è infine possibile scegliere di esaltare il forte contenuto action delle storie nonché il contesto fantasy di fondo, ricorrendo in misura massiccia all’uso di effetti speciali. Per Thor: The Dark World, il regista Alan Taylor opta per un mix tra fedeltà e spettacolarizzazione, dando grande spazio a scontri e situazioni rocambolesche e scegliendo di mantenere nel film il soffuso tono “umoristico” del fumetto; se l’appassionato Marvel sentirà di giocare in casa, potendo meglio apprezzare ambientazioni e riferimenti, lo spettatore “neutrale” si troverà invece un po’ spiazzato, trovandosi spesso ad inseguire traballanti scelte di sceneggiatura e personaggi assai carenti di spessore e di motivazioni.

Il film si sostanzia come un sequel sia di Thor di Branagh del 2011 che di The Avengers di Whedon del 2012. Thor, Dio del tuono e figlio di Odino, dopo aver superato con successo la fase di esilio “educativo” sulla Terra ed aver fronteggiato vigorosamente i malvagi piani del fratellastro Loki, si trova finalmente a vivere appieno il suo ruolo di erede al trono di Asgard, impegnandosi per mantenere l’ordine tra i Nove Regni. Si delinea, tuttavia, all’orizzonte un’enorme minaccia: gli Elfi Oscuri, creature delle tenebre votate a spazzare dall’universo ogni forma di vita, trovano l’occasione di attaccare Asgard e di recuperare l’arma che può concretizzare i loro propositi di distruzione. C’è però Thor che si erge a baluardo; non sarà facile, tuttavia, al punto che il nostro eroe dovrà liberare Loki ed allearsi con lui per poter avere qualche speranza di respingere nel buio i demoniaci invasori.

A differenza dell’approccio più introspettivo e claustrofobico adottato da Kenneth Branagh nel primo episodio, per Thor: The Dark World Alan Taylor sceglie uno stile piuttosto leggero e punta molto ad enfatizzare la maestosità degli scenari e la spettacolarità delle sequenze action; la sua vasta esperienza con le serie-Tv – che include la recente la regia di sei episodi de Il trono di spade – gli consente peraltro di conferire un buon ritmo alla narrazione, che si sviluppa attraverso una messinscena pulita e senza sbavature. Esattamente ciò che desideravano le menti strategiche della Marvel, la cui preoccupazione prevalente era quella di realizzare un prodotto che non spiazzasse, con inutili approfondimenti psicologici, i fan del fumetto e che, al tempo stesso, attirasse le legioni di spettatori affascinati da azione ed effetti speciali. Non c’era spazio, in altri termini, per reinterpretazioni “autoriali” di un supereroe come quelle portate avanti, ad esempio, da Tim Burton e da Christopher Nolan con Batman; sono quindi le esigenze d’intrattenimento a prevalere, anche a scapito della qualità cinematografica di un film che finisce per risultare, in sostanza, molto “freddo” e privo di spessore.

E’ nella sceneggiatura, in definitiva, che si può individuare il principale anello debole di Thor: The Dark World. Si rivela, infatti, a tratti sfilacciata nonché costellata di snodi narrativi indigeribili pur in un contesto fantasy; giunge poi a soffocare notevolmente la componente drammatica della trama per dare spazio ad una vena umoristica francamente ridondante, che si sostanzia in frequenti dialoghi e situazioni in stile comedy, che conferiscono alla pellicola un tono quasi grottesco. In un contesto del genere, non sorprende che a spiccare tra gli altri - anche in virtù della carismatica interpretazione di Tom Hiddleston - sia proprio il personaggio di Loki, dall’aria costantemente beffarda e sarcastico elargitore di taglienti battute.
In attesa di già annunciate nuove produzioni nell’universo Marvel, Thor: The Dark World, pur non collocandosi certamente tra i più memorabili cine-comic realizzati, ottiene comunque un grande riscontro al botteghino: 480 milioni di dollari raccolti finora a fronte di 170 di budget produttivo. Per il magnate di Hollywood, una domanda è d’obbligo: se il business va alla grande, che cosa conta la qualità?


CAST & CREDITS

(Thor: The Dark World) Regia: Alan Taylor; sceneggiatura: Christopher Yost, Christopher Markus, Stephen McFeely; fotografia: Kramer Morgenthau; montaggio: Dan Lebental, Wyatt Smith; musica: Brian Tyler; scenografia: Charles Wood; interpreti: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Anthony Hopkins, Christopher Eccleston; produzione: Marvel Entertainment, Marvel Studios; distribuzione: Walt Disney Pictures; origine: Usa; durata: 120’.


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