THREE DOLLARS

Hands all over the eastern border [...] Ruffling feathers and turning eagles into vultures [Soundgarden, Hands all over]
Tre dollari, tre leggere monete metalliche, tre fili di tenue speranza riecheggiano nel bancomat vuoto di Eddie, trentaseienne ingegnere chimico con un passato roseo e ascendente e un futuro nero e incerto sull’orlo dell’abisso. Nel vasto territorio desertico australiano, preda delle speculazioni edilizie, non si arresta il neo-liberismo del mattone, l’affannosa corsa alla zolla di terra da sfruttare, edificare e strappare alla natura. Avidi magnati e patentati Caltagironini, ben celati da società e galoppini prestanome devastano, stuprano e saccheggiano la Natura e la sua anima. Eddie il chimico, mandato in missione esplorativa dalla sua società multinazionale, scoprirà un terreno con falde acquifere inquinate, coltivazioni vietate e discariche abusive di scarti industriali. L’onestà del suo rapporto finale gli costerà un licenziamento senza giusta causa, da cui si dipana una fulminea quanto inesorabile discesa negli inferi della disoccupazione.
Vengono irrimediabilmente minate certezze coniugali, bourgeoise life-style, ipocrite amicizie, serenità famigliare. Il licenziamento della moglie Tanya (interpretata da Frances O’Connor, già in A.I. e Amore e altre catastrofi) non potrà che far crollare definitivamente la vita della tranquilla e placida famiglia, con una figlia piccola inserita in uno stile di vita che quotidianamente sfuma con crudele progressione in miraggio di un passato felice. Un passato che viene spesso evocato nei ricordi di Eddie: gli anni spensierati dell’università, la musica dei Joy Division e il suicidio di Ian Curtis, l’amore con Tanya, i primi passi nel mondo del lavoro. Un mondo analizzato attraverso le sue conseguenze sulle persone, in una società che ha tolto dignità e sequestrato diritti, perennemente protesa verso il facile guadagno e trainata da un’affannosa e fratricida scalata sociale. Eddie assisterà alla dissoluzione delle sue fragili certezze e si vedrà costretto ad aggrapparsi, come a un salvifico cordone ombelicale, alla casualità, che gli permette ogni nove anni e mezzo di incontrare in circostanze insolite una sua vecchia fiamma. Saranno solo i tre dollari rimasti, dopo aver perso conto in banca, mutuo della casa e pensione, a costituire una sorta di rinascita dell’individuo e dell’Homo economicus-Eddie, nella consapevolezza di vivere in un mondo che ruota attorno alla sensibilità dei mercati finaziari e alla passività dai mastodontici interessi economici.
Tratto dall’omonimo bestseller di Elliot Perlman, Three dollars si presenta come un film arduo da definire nella sua non-omogeneità. Il regista Robert Connolly, già autore di The Bank e del premiato The Boys, non riesce ad amalgamare in modo totalmente convincente il pullulante intreccio, firmando un film nettamente diviso in due parti. Una prima, più coinvolgente, che sviscera la vita di Eddie e il rapporto con la moglie e il suo lavoro, una seconda, assolutamente confusionaria, che mescola vita da barbone e filosofia di strada senza troppo emozionare. Ottime risultano invece le prove degli attori, in particolare di David Wenham (Faramir nel Signore degli Anelli) nei panni del protagonista, che costruisce un personaggio modesto e ingegnoso, buono senza essere zuccheroso, ironico e disilluso. Distribuito in Italia dalla Fandango, da tempo interessata al versante cinematografico della Terra dei canguri, Three dollars resta una visione certamente al di sopra della media, causticamente divertente e interessante nei numerosi spunti critici alla soffocante società dei consumi.
[20 luglio 2006]
(id.) Regia Robert Connolly; Sceneggiatura Robert Connolly, Elliot Perlman; Soggetto tratto dal romanzo omonimo di Elliot Perlman; Fotografia Tristan Milani; Montaggio Nick Meyers; Musiche originali Alan John; Scenografie Luigi Pittorino; Costumi Sandi Cichello; Interpreti David Wenham (Eddie), Frances O’Connor (Tanya), Sarah Wynter (Amanda), Joanna Hunt-Prokhovnik (Abby), Robert Menzies (Nick), Nicole Nabout (Kate), David Roberts (Gerard); Produttori Dominique Green, Andrew Myer, Domenico Procacci per Arenafilm; Distribuzione Fandango; Origine Australia, 2005; Durata 119 min; Web info sito Fandango sito ufficiale
