TMNT - TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES

Le nuove frontiere dell’animazione digitale sembrano portare, a seconda dell’obiettivo scelto da registi e produttori, da un lato ad una sempre maggiore naturalezza e rassomiglianza delle immagini con il reale (vedi Happy Feet), dall’altro alla stilizzazione delle figure, alla spigolosità dei contorni e a un certo senso di artefatto che serve spesso a creare simpatiche caricature (come in Madagascar).
Nel suo sviluppo tecnologico, l’animazione 3D è stata spesso criticata proprio per il suo rendere poco fluidi i movimenti ed eccessivamente “finti” i personaggi (un esempio su tutti, Final Fantasy). Tra i due estremi di questa linea evolutiva si può ben collocare Teenage Mutant Ninja Turtles, TMNT, lungometraggio d’animazione diretto da Kevin Munroe, sulle avventure delle famosissime tartarughe ninja che abitano le fognature di New York.
Il nuovo film della Imagi Animation riesce a porsi in mezzo al guado, tra la tendenza al realismo e le eccessive deformazioni delle figure. Il creatore degli effetti digitali Kim Ooi, insieme al suo staff di animatori, è riuscito a creare, con la tecnica in CGI, uno stile che segna netti passi avanti nella grafica 3D, definendo con molta cura dettagli fisici, ambienti e movimenti. La muscolatura, gli sguardi, alcune piccole rifiniture caratterizzanti delle quattro tartarughe, sono davvero ben realizzate, anche se il risultato ottenuto non è stato perfetto sotto tutti i punti di vista. La critica da muovere agli animatori della Imagi è l’essersi concentrati ossessivamente sui quattro protagonisti. Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello, diventati celebri grazie al fumetto di Peter Laird e Kevin Eastman e alle numerose serie di cartoons in tv, sono stati totalmente re-inventati al computer in maniera maniacale, rubando probabilmente risorse alla progettazione e digitalizzazione dei personaggi collaterali, soprattutto quelli umani. Gli alleati delle tartarughe, la reporter/archeologa April O’Neill e il suo fidanzato mascherato Casey Jones, nonché il cattivo di turno Maximillian J. Winters, hanno in effetti una grafica davvero mediocre e non si allineano come qualità al resto del gruppo.
Certo, nulla a che vedere con i film degli anni ’90, zeppi di coreografie realizzate da stuntmen e attori con costumi improbabili: ma si può ancora migliorare.
Notevole invece lo sforzo nel creare in digitale la scenografia. La New York disegnata da Simon Murton, e in seguito resa in CGI, è una metropoli cupa, buia, nel cui centro domina la torre-ufficio-laboratorio di Winters, con molti punti in comune con la Gotham City di Batman, anche se, giustamente, meno tecnologica. L’atmosfera a volte lugubre, dominata dal nero notturno, è l’ambiente ideale in cui far muovere delinquenti e mostri esotici, eroi mascherati e giustizieri, il tutto farcito da numerose scene d’azione ispirate agli action movie di Hong-Kong e condito da un pizzico di magia in più di quello a cui ci avevano abituato gli episodi precedenti e qualche risata in meno.
Meno humour del previsto, quindi, in un film che si può inscrivere di diritto in quel filone portato avanti dai più recenti episodi della saga di Harry Potter. Un film per bambini e ragazzi con un velo dark che potrebbe interessare anche i fan un po’ cresciuti, con una strizzata d’occhio ai supereroi con superproblemi di casa Marvel.
(TMNT) Regia: Kevin Munroe; soggetto e sceneggiatura: Kevin Munroe; fotografia: Steve Lumley; montaggio: John Damien Ryan; musiche: Klaus Badelt; effetti visivi: Kith NG produzione: Warner Bros Pictures, Weinstein Company, Imagi Animation Studios; distribuzione: Warner Bros Pictures Italia; origine: Hong Kong/USA 2007; durata: 86’; web info: www.tmntfilm.it
