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TORINO FILM FESTIVAL 2006 - AMERICANA - MASTERS OF HORROR - PELTS

Pubblicato il 15 novembre 2006 da Salvatore Salviano Miceli


TORINO FILM FESTIVAL 2006 - AMERICANA - MASTERS OF HORROR - PELTS

Prima di cercare significati reconditi, sottotracce polemiche o dichiarazioni ideologiche, è giusto concentrarsi sulla forma visiva di Pelts. Argento mostra un divertimento più che genuino nel mettere in scena la storia di una pelliccia la cui bellezza ed il cui pregio sono pari solamente all’atroce istinto autolesionista ed omicida che provoca in chi la indossa o in chi ne viene semplicemente a contatto.
Divertimento, dicevamo, ed effettivamente non può che intendersi in tale modo l’ironia con cui il regista esaspera ogni situazione. Il sangue scorre libero da ogni possibile freno inibitorio, sessualità e trasfigurazione fisica hanno qui un ruolo ancora più forte rispetto all’episodio, Jenifer, della scorsa edizione dei Masters.
Ogni sviluppo narrativo procede, infatti, inseguendo e manipolando quelle che sono le pulsioni primarie dei personaggi coinvolti. Il sesso elimina ogni residuo lirico per mostrarsi come puro scontro di due corpi, lotta quasi primordiale cui non è possibile fare a meno.
Il corpo è vissuto come un contenitore di semplice materiale organico, un contenitore che Argento non teme di lacerare, nel vero senso della parola, lasciando privi di protezione epidermica e realizzando, così, una sorta di visiva estirpazione di qualsivoglia sovrastruttura ideologica.
Ecco allora il volto imprigionato in una tagliola per la caccia ai procioni, o ancora l’auto-annullamento sensoriale o, ed è qui che Argento si porta verso i limiti dell’estremo, rendendo palese il suo punto di vista, ma rifiutando, al contempo, qualsiasi forma di schematismo morale, una auto-scarnificazione che, secondo una ideale legge del contrappasso, tramuterebbe l’uomo da cacciatore a preda. Il tutto avviene procedendo lungo un sempre più violento e radicale abbandono del reale, rifugiandosi in uno splatter da intendere anche come volontà di scelta da parte del regista, necessità di connotare con assoluto personalismo il tono della sua opera.
Il processo di scarnificazione umana, ripreso seguendo una visuale chirurgica, e l’orrore provocato dalla pelliccia che ne risulta è la chiara traslazione, in chiave ferocemente ironica, dei desideri degli umani stessi. La mutilazione, dunque, in questo episodio diretto da Dario Argento, è intimamente legata alla coscienza consumistica, alla ricerca di una bellezza futile per il cui conseguimento ogni cosa parrebbe lecita.


CAST & CREDITS

(Pelts) Regia: Dario Argento; soggetto: F. Paul Wilson; sceneggiatura: Matt Venne; fotografia: Attila Szalay; montaggio: Andrew Cohen, Mark L. Levine; musica: Claudio Simonetti; scenografia: David Fischer; costumi: Lyn Kelly; interpreti: Link Baker (Lou Chinaski), Melissa Gonzalez (Mira), Meat Loaf (Jake), Emilio Salituro (Sergio); produzione: IDT Entertainment; distribuzione: Sharada; origine: USA 2006; durata: ‘60;


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