TORINO FILM FESTIVAL 2006 - AMERICANA - MASTERS OF HORROR - VALERIE ON THE STAIRS

A differenza dell’episodio diretto lo scorso anno, Chocolate, non troppo amato dai fan della serie, Garris si rifugia maggiormente nel genere con Valerie on the Stairs il cui soggetto è adattato per lo schermo, da un suo racconto originale, da Clive Barker stesso.
La storia, piuttosto consueta e di pirandelliana memoria, impossibile infatti non pensare allo straordinario Sei Personaggi in cerca d’autore, è quella di tre romanzieri, più ideali che effettivi non avendo mai pubblicato e vivendo in un ricovero gratuito per scrittori in difficoltà, che, unendo le forze, riescono a realizzare il manoscritto della loro vita, la loro opera più importante i cui personaggi, sospinti dalle frustrazioni, dalle amarezze e dalle delusioni degli autori, prendono vita.
Garris, dunque, pone il suo lavoro nel punto in cui l’onirico sfocia nella più classica delle Ghost Stories.
Il film, pur inseguendo un’atmosfera che non sempre riesce completamente a manifestarsi con chiarezza, resta piacevole, cavalcando sino alla fine la metafora del doppio sospeso tra realtà e fantasia. Ciascun personaggio, infatti, subendo la rarefazione evocativa del film, mantiene una sorta di ambigua identità, costretto a muoversi tra vita e finzione, annebbiando così i limiti della sua stessa esistenza. Sino alla fine, infatti, non ci è dato sapere, ma non è molto complesso intuirlo, quale dei personaggi sia reale e quale effettiva creazione della penna dei tre autori, uno dei quali ha il volto di Christopher Lloyd la cui interpretazione ricorda molto da vicino il Doc di Back to the Future.
Valerie on the Stairs è, insieme all’episodio firmato da Brad Anderson, l’opera meno politica della serie e forse anche quella un po’ meno convincente. Sia per la storia in sé che per il modo di girare non si evince fino in fondo quella libertà creativa e, soprattutto, quella ricerca contenutistica e formale che dovrebbero essere le idee costituenti del progetto dei Masters.
Il film di Garris, al contrario, si muove tra luoghi comuni, con una certa attenzione alla forma, priva di sbavature e sempre ben curata specie nel simbolico finale, e forse per questo anche abbastanza noiosa, realizzando un film, come detto, che si lascia guardare senza alcuna difficoltà ma che, a differenza degli altri episodi della serie, scivola via in modo abbastanza elementare alla fine della proiezione.
(Valerie on the Stairs) Regia e sceneggiatura: Mick Garris; soggetto: Clive Barker dal suo racconto Saturn Award Nomine; fotografia: Jon Joffin; montaggio: Andrew Cohen; musica: Ed Shearmur; scenografia: David Fischer; costumi: Lyn Kelly; interpreti: Christopher Lloyd (Rob Hanissee), Clare Grant (Valerie), Jonathan Watton (bruce Sweetland); produzione: IDT Entertainment; distribuzione: Sharada; origine: USA 2006; durata: ‘60;
