TORINO FILM FESTIVAL 2006 - DETOURS - JOUR APRES JOUR

Un continuo oscillare tra inquietudine e serenità in un viaggio fatto di immagini lungo un anno, l’ultimo della vita di Jean Daniel Pollet. Questo in sintesi è il racconto di Jour Après Jour ultima opera di Pollet che giunto ormai alla fine dei propri giorni, dopo essere stato travolto da un treno nel 1989 e avere assistito ad un progressivo aggravarsi delle proprie condizioni, affida all’amico Jean Paul Fargier il compito di portare sullo schermo quel film ormai scritto, strutturato e montato sulla carta ma che il tempo non gli ha concesso di dirigere.
Nei 65’ minuti di proiezione, dunque, si succedono, in un montaggio che prima ancora di coinvolgere la sua natura cinematografica è pura scansione dell’esistente, le fotografie che Pollet ormai consapevole di una fine sempre più matura ha costantemente, giorno per giorno, catturato. Accompagnate e contenute dalla voce di Francois Chattot, si stringono in impermeabile sinergia con il testo narrato costituendo un unicum, un racconto privo di cesure, caldo e sincero come solo un flusso di coscienza può essere. Da questa straordinaria unione viene fuori il racconto dell’ultimo anno di vita del regista attraverso l’alternarsi delle stagioni, il fiorire, l’appassirsi e poi ancora il rifiorire, la poderosa ed ostentata forza della neve invernale.
È una narrazione che procede cercando e trovando riparo in una simbologia naturale in cui luce ed ombra divengono punti estremi che tutto contengono, tanto che al loro ricongiungimento ogni elemento diviene vittima di una letale compressione finendo per costringere la vita a lasciare il passo alla morte.
Alto, però, è anche il valore cinematografico dell’opera che mostra, come detto, una compattezza notevole e che affascina proprio per la sua natura visiva. Gli accostamenti delle fotografie, a volte quattro in contemporanea sullo schermo, sono assai accattivanti per l’interazione che tra loro si viene a creare perdendo, in alcuni attimi, la propria specificità per ricreare una unica scenografia, una sola grande immagine.
Sarebbe fuorviante, oltre che falso, dire che non si avverte il dolore di chi detta ogni parola e rapisce ogni immagine con la consapevolezza che potrebbero essere le ultime, ma sarebbe ugualmente poco veritiero omettere la straordinaria fierezza dell’artista che lotta contro una pesantezza sempre più invalidante degli arti pur di riuscire nel suo scopo, quello di Non morire dopo l’ultima fotografia, ma andarsene quando si è ancora alla penultima.
(Jour Après Jour ) Regia: Jean Paul Fargier; immagini: Jean Daniel Pollet; sceneggiatura: Jean Daniel Pollet, Francoise Geissler, Leila Geissler; montaggio: Sandra Paugam; musica: Antoine Duhamel, Dousty Dos Santos; suono: Emmanuel Soland; voce: Francois Chattot; interpreti: Elisabeth Saglier-Duhamel, Dousty Dos Santos; produzione: AGAT Films & Cie Ex Nihilo; distribuzione: Pierre Grise Distribution; origine: Francia; durata: ‘65;
