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TORINO FILM FESTIVAL 2006 - FUORI CONCORSO - ELECTION 2

Pubblicato il 17 novembre 2006 da Salvatore Salviano Miceli


TORINO FILM FESTIVAL 2006 - FUORI CONCORSO - ELECTION 2

Torna Wo Sing, una delle triadi più antiche del mondo, torna Johnnie To con Election 2.
A due anni di distanza dall’elezione di Lok come Presidente, il consiglio degli Zii si deve riunire nuovamente per l’elezione del suo successore. Come nel primo capitolo della saga assistiamo alla lotta per il potere. Un potere, quello delle triadi, che To continua a mostrare ormai depauperato da ogni aurea romantica.
La visione del regista abbatte qualsiasi possibile favoleggiare, sull’argomento, infatti, aleggia sempre un alone mitico, sull’onore e sui codici di comportamento della malavita organizzata, fermandosi sulla moneta contante, sulla sete di guadagno, sulla natura, cioè, puramente pratica ed oggettiva delle associazioni mafiose.
Sullo sfondo, però, assistiamo anche al divenire sempre più profondo di un altro tema. To sfrutta il ritorno di Hong Kong alla Cina, avvenuto nel 1997 dopo oltre un secolo di possedimento britannico, per aggiungere nuovi elementi di interesse ad una storia che, altrimenti, sarebbe stata solo una emulazione del primo capitolo della saga. Le aspirazioni imprenditoriali di Jimmy, invece, si scontrano proprio con questa nuova identità della città.
Lo stile del film non può deludere i fan di To, rimanendo ben ancorato a soluzioni estetiche strettamente personali. Attimi di regia raffinata si alternano a passaggi meno autoriali, ma la narrazione procede ben strutturata, garantendo un divertimento costante.
Ancora più esplicito, segno di una maturazione sempre in fieri dell’argomento, è l’approccio al corpo umano. Certo non vengono risparmiate torture di ogni genere, ma affascina l’uso che To elabora della violenza, ed affascina su due livelli tra loro bene distinti. Visivamente sembra che sia una violenza puramente finalistica, che si preoccupa solamente del raggiungimento di uno scopo, e poco coreografica. Si avverte immediatamente, e con efficacia, l’effetto, la morte o la mutilazione, ma rimane privato di forma il gesto, quasi come si rifiutasse, il regista, di concedere troppo spazio alla retorica della messa in scena.
Concettualmente, invece, To adotta un registro assolutamente parodistico, dilatando soluzioni che inevitabilmente conducono il realismo verso la sempre meno distante soglia del ridicolo. Ciò, però, non spoglia assolutamente il film della sua compiutezza regalandogli, invece, nuove possibili chiavi di lettura.
Si ha, infatti, l’impressione, al termine della proiezione, che Election 2 continui sì a giocare con i medesimi trucchi e contenuti del capitolo precedente ma che To sia stato abile a rinvigorirne la storia e ad inserire nuovi germi di uno stile ancora più interessante.


CAST & CREDITS

(Election 2) Regia: Johnnie To, sceneggiatura: Yau Nai Hoi, Yip Tin Shing; fotografia: Cheng Siu Keung; montaggio: Law Wing Cheong; musica: Robert Ellis - Geiger; scenografia: Tony Yu; costumi: Stanley Cheong; interpreti: Luis Koo (Jimmy), Simon Yeam (Lok), Nick Cheung (Jet); produzione: One Hundred Years of Film co. Ltd, Milkyway Image ltd Production distribuzione: Celluloid Dreams; origine: Hong Kong 2006; durata: ‘92;


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