TRANSAMERICA

Cerchiamo di essere chiari sin dall’inizio. Transamerica vive e splende solo ed esclusivamente grazie alla straordinaria interpretazione di Felicity Huffman.
La storia, infatti, di per sé non è nuova e non basta il tema del transgenderismo a fare la differenza. La regia è sensibile e discreta ma non da’ un grosso valore aggiunto al film se non proprio nella capacità di assentarsi per rendere giustizia al lavoro della Huffman.
Assumendo per certo, ma non lo è affatto, che l’arte dell’attore possa aver diritto di cittadinanza nell’olimpo delle arti nobili, il lavoro sul corpo, sulla voce, sull’intensità della recitazione e sulla leggerezza dell’intepretazione della Huffman può essere definito un capolavoro.
Il vero centro del film è questa monumentale trasparenza messa in scena dalla Linette di Desperate Housewives. Niente altro riesce a vibrare sullo schermo quanto una sua parola, un suo sguardo, un suo gesto. Tutto le inquadrature che "tocca" si trasformano in perfezione assoluta, in verità assoluta, in nobiltà scenica.
Tutto il resto passa in secondo piano: il dramma, il grottesco, la crescita, la violenza, l’inquadratura, il primo piano, il carrello, il raccordo sull’asse, il montaggio parallelo, la luce, il decor... insomma il film.
Forse si potrebbe dire che per certi versi il film non esiste proprio. Nell’iride rimane impressa solo il volto androgino della Huffman e nel timpano la voce tenuamente virile di Bree. Transamerica da questo punto di vista non è un film, ma la lettera aperta di una grande attrice che dimostra, senza tema di smentita, che per farsi notare nel quadrato dello schermo non è necessario gigioneggiare al di sopra di ogni riga.
Regia: Duncan Tucker; soggetto e sceneggiatura: Duncan Tucker; fotografia: Stephen Kazmierski; montaggio: Pam Wise; musica: David Mansfield; scenografia: Mark White; costumi: Danny Glicker; interpreti e personaggi: Felicity Huffman (Bree), Kevin Zegers (Toby); Fionnula Flanagan (Elizabeth), Elizabeth Peña (Margaret), Graham Greene (Calvin), Burt Young (Murray); produzione: Linda Moran, Rene Bastian, Sebastian Dungan per Belladonna Productions LLC; distribuzione: DNC; origine: USA 2005; durata: 103’; web info: Sito Ufficiale.
