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TU MI AMI

Pubblicato il 14 novembre 2004 da Leonardo Gliatta


TU MI AMI

Non è facile scrollarsi di dosso un personaggio con una faccia e un’espressione come quella di Amélie, e certamente la giovane Audrey Tautou preferisce misurarsi con personaggi che ricalcano la radical- naïf, la ragazza piena di sogni perduta nel suo favoloso mondo. Eppure si riesce anche a scorgere lo sforzo del regista di andare oltre lo sfruttamento commerciale, oltre quel fascino e quell’ironia che hanno conquistato tutto il mondo, nel tentativo di dare a Val, la protagonista di Tu mi ami, un lato più aspro. Val è anche lasciva, grossolana, si ubriaca, flirta con un’altra ragazza, si toglie la camicia ad un provino, anche se è contrario ai suoi principi. Val è una giovane attrice francese che decide di tentare la fortuna a New York. Vive alla giornata, dorme nei giardini, fa incontri casuali. Finchè conosce Jack, e da lì la storia comincia a prendere i toni della fiaba. Val diventa la musa ispiratrice di Jack, uno sceneggiatore in crisi che ritroverà il senso della vita nell’ottimismo e nella determinazione della ragazza. Gli stereotipi da commedia americana anni Cinquanta ci sono tutti, anche dove proprio te l’aspetti. Il film si regge su due opposizioni: un’attrice alle prese col sogno di diventare una star, irriducibile di fronte al mondo guasto dello spettacolo, e l’impotenza creativa di Jack contro l’intraprendenza di Val. Sembra quasi che il vero centro dell’attenzione sia il blocco dello scrittore (con cui il regista israeliano Kollek deve essersi identificato), e che Val non sia altro che lo strumento di salvezza per Jack, che avrà un happy end professionale e sessuale. Kollek convinceva di più quando era cupo e pessimista, quando le sue eroine, Sue, Bridget o Fiona, si perdevano in labirinti di solitudine e disperazione nelle grandi metropoli. In un tentativo radicale di cambiare rotta, il regista ha dichiaratamente innestato in una formula a lui convenzionale (bella ragazza in cerca d’amore a New York) un lieto fine e i toni leggeri della commedia, completando l’operazione con l’attrice più alla Doris Day in circolazione.

[maggio 2004]

regia e sceneggiatura: Amos Kollek; fotografia: Ken Kelsch, Demis A.Liversey; montaggio: Jeffrey Marc Harkavy; interpreti: Audrey Tatou, Justin Theroux, Jennifer Tilly, Laila Robins, Jenna Lamia; produzione: Alain Sarde e Frédéric Robbes; origine: USA 2003; durata: 88’; distribuzione: BIM Distribuzione.

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