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Turistas

Pubblicato il 1 giugno 2007 da Alfonso Mastrantonio


Turistas

Aitanti turisti occidentali in fregola credono di vivere la vacanza della vita sulle sperdute e bianchissime spiagge del Brasile, ma si svegliano ben presto in un incubo; drogati, derubati e quasi linciati da una popolazione locale che sembra un’immensa associazione a delinquere, finiranno tra le grinfie di un crudele medico dal bisturi vendicativo e terzomondista, smanioso di vivisezionarli per poi donare gli organi ai bambini brasiliani.

Figlio della fisiologica gemmazione che investe i successi di genere, questo meticoloso collage delle ultime tendenze horror (Hostel su tutti, ma anche Wolf Creek, Cabin Fever, Descent) finisce per fallire l’obiettivo di imitarne forza e tensione.
Stockwell, stakanovista delle location da sogno (Hawaii per Blue Crush, Bahamas per Trappola in fondo al mare), costruisce a dire il vero una discreta tensione disperante nella fase centrale del film, salvo poi lasciarla afflosciare mestamente in un finale che mantiene molto meno di quello che i minuti precedenti promettono. Colpa di una sceneggiatura bucherellata, di qualche lungaggine claustrofobica e, soprattutto, della mancanza di coraggio nello spingere sui presupposti splatter che la trama sembrava suggerire. Se nei succitati predecessori l’angoscia accumulata si sfogava in un tripudio di crudeltà ed effettacci che saziavano abbondantemente gli appassionati del genere, qui si sceglie deliberatamente di fermarsi a metà strada, finendo con lo scontentare tutti i palati e svuotando di senso l’intera operazione. Stupisce, in questo senso, leggere interviste in cui il regista vanta malori nella troupe causati dalle mirabolanti ricostruzioni granguignolesche. Se effettivamente c’erano, sono andate sprecate.
Sorvolando su ferite quasi mortali magicamente rimarginate e scagnozzi autoctoni che si scordano da un momento all’altro di parlare in lingua madre, rimane sconcertante la costruzione con l’accetta del perfido orco-chirurgo antiamericano, appiccicato alla trama per cavalcare la morale Hosteliana sulla superficialità del turista occidentale. Anche in questo caso, però, i risultati non vanno più in là delle intenzioni. Poco da dire, infine, sul cast di bellocci e bellocce, che perlomeno dimostra un’invidiabile tenuta atletica durante le perigliose riprese acquatiche.
L’Ente del Turismo Brasiliano ha mugugnato parecchio per il ritratto affatto invitante del Paese e obiettivamente è difficile dargli torto.


CAST & CREDITS

(Turistas) Regia: John Stockwell; Sceneggiatura: Micheal Arlen Ross; Fotografia: Enrique Chediak; Scenografie: Marlise Storchi; Montaggio: Jeff McEvoy; Musiche: Peter Zuccarini; Interpreti: Josh Duhamel (Alex); Melissa George (Pru); Olivia Wilde (Bea); Desmond Askew (Finn); Beau Garrett (Amy); Max Brown (Liam); Agles Steib (Kiko); Miguel Lunari (Zamora); produzione: Stone Village Pictures, 2929 Productions, Box Productions; distribuzione: Eagle Pictures; origine: USA, 2006; durata: 93’


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