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Tutte le storie di Piera

Pubblicato il 26 giugno 2014 da Antonio Napolitano
VOTO:


Tutte le storie di Piera

“La mamma era enorme, oltretutto come personalità… e io nella volontà di accudirla? Chissà cosa mi è venuto… una cosa di amore, di protezione…

Sentii dire che avrei potuto ereditare quel suo eccitamento maniacale. Ho lottato per tenere l’equilibrio, scansando tutte le tentazioni e facendo a lungo analisi: mi ha dato la concretezza del mio cammino. E soprattutto lavorando in teatro, per dare forma alle immagini”.

Con queste parole pronunciate in voice off dalla voce di Piera Degli Esposti si alza il sipario di Tutte le storie di Piera, documentario scritto e diretto dal regista sardo Peter Marcias che ripercorre la parabola artistica e umana di un’attrice unica sotto tutti i punti di vista. Un film che alterna testimonianze a pensieri fuori campo che vengono direttamente dall’anima di Piera, e proprio in questi versi c’è tutta la riflessione e la forza di una donna che già con Storia di Piera negli anni Ottanta aveva avuto il coraggio di mettersi a nudo e far conoscere la sua intimità familiare. Quel legame tribale, quasi morboso, attraverso cui si è formata la grande attrice Degli Esposti, rimanendo però allo stesso tempo Piera, la bimba desiderosa d’affetto e legata ai suoi cari. Ne esce fuori un ritratto di una donna che ha fatto della confusione e della ingenuità (come racconta Tornatore nel film) il suo marchio esistenziale privato, e che con umiltà e sincerità ha sacrificato quell’ego offrendolo all’arte e per l’arte. Così nel teatro quella confusione diventa forza e si trasforma in metodo e precisione (“Io quando lavoro sto bene… ecco potrei stare, se lavorassi sempre senza interruzione, anche senza amore… quando recito, quando faccio le prove, sono come in un altro mondo”) facendola diventare una delle attrici magiche del teatro italiano. Proprio lei che più che studiare aveva frequentato i laboratori di sartoria, lontana dalle accademie che non l’avevano voluta, aveva calcato il palco avanguardistico coltivando la recitazione in maniera “casalinga, artigianale”. Il lato professionale e artistico è sempre accompagnato da quello umano, sono avviluppati, come viene fuori anche da tutte le testimonianze presenti nel film di celebri autori e amici che l’hanno conosciuta sotto tutti e due i punti di vista. “L’affetto umano” di cui parla Paolo Sorrentino (che l’ha voluta ne Il divo) che si mescola all’appartenere “alla categoria di attori superiori”, o come raccontano i fratelli Taviani “l’attrice più umile che abbiamo mai incontrato. È una grande, non ha bisogno di dimostrare niente”. Ma le parole più esemplari le trova Nanni Moretti, di cui è stata la madre in Sogni d’oro, “È una donna molto forte, molto fragile. È una ragazza speciale e un’attrice di talento vero. E poi naturalmente è dotata di grande personalità. Abbastanza unica”.

Un documentario che, vista la complessità del personaggio, non aveva una traccia facile e che correva il rischio di essere svolto in modo pretenzioso e autoreferenziale, ma che riesce bene a centrare l’obiettivo e a raccontare con equilibrio ed esaltare senza false ed eccessive agiografie la figura di Piera Degli Esposti. Una narrazione che al di là degli interventi e delle testimonianze autorevoli, mette a nudo la forza fragile di Piera, il suo presentarsi in punta di piedi in un territorio facilmente franabile. Un racconto fluido sia nella narrazione che nella forma, dove il montaggio, le musiche e il ritmo non si concedono orpelli, barocchismi o allitterazioni. Peter Marcias è, in questo film, un autore saggiamente invisibile, che si permette pochi artifici con qualche scena di contorno solo all’inizio e alla fine, dove appaiono tre giovani donne in un chiaroscuro che fa da collante alla narrazione. Tutte le storie di Piera, presentato allo scorso Torino Film Festival dove ha vinto il Premio Maria Adriana Prolo, ha ricevuto il Nastro d’Argento Speciale per la categoria documentari.


CAST & CREDITS

Regia: Peter Marcias; sceneggiatura: Peter Marcias, Manuela Tempesta; fotografia: Francesco di Pierro; montaggio: Andrea Lotta; musica: Stefano Guzzetti; produzione: Ultima Onda, La Nouvelle V@gue; distribuzione: The Open Reel; origine: Italia, 2013; durata: 80’; webinfo: Sito Ufficiale


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