Un discorso oltre gli Spacemen 3

The Clever Sound Of Confusion - Soprattutto per quel che riguarda quel tipo di lavori non tecnicamente trip hop ma di elettronica da sperimentazione musicale e declinazione artistica contemporanea, alcune delle linee guida del post Spacemen 3 sono all’avanguardia e in netto anticipo rispetto a cose con le quali questi si possono tranquillamente misurare e quindi rispetto a cose tipo Nearly God (Tricky, 1996), che segue per certi versi l’impostazione di Soul Kiss o Mesmerized (Spectrum, 1992; EAR, 1994) o rispetto a Pre-Millennium Tension (Tricky, 1996) che invece si può tranquillamente accostare al tracciato musicale di Ladies&Gentlemen (Spiritualized, 1997) arrivato al termine del percorso di Lazer Guided (Spiritualized, 1992) o Pure Phase (Spiritualized, 1995).
Un tracciato musicale caratteristico lo si potrebbe far risalire a It’s All Right, vista con gli Spacemen 3 e affrontata anche dagli Spectrum, classico americano suonato dai Rolling Stones. Lo stile è quello tipico dei Silver Apples, nella versione degli Spectrum, e coi Silver Apples Sonic ha poi registrato Lake Of Teardrops e tutta una serie di remixes vari.
Ci sono poi di Sonic lavori di riassemblaggio in consolle come nel caso di una fortunata cover dei Kraftwerk, The Hall Of Mirrors, in uno dei suoi classici e periodici soundsystem nordamericani e col caratteristico allestimento scenografico da piccola intricata sala di registrazione; ma si può proseguire col miracolo di archeologia elettronica con Johny Ace e col quale ci si avvicina ai momenti più rauchi delle ipnosi di Nick Cave o Trent Reznor lasciando che gli artisti ci facciano crogiolare in deliri apocalittici folk rurali nella stessa misura in cui Johnny Cash scattò per la prima volta il flash su un tratto coincidente delle atmosfere elettroniche più tese con un certo folk d’esasperazione.
Ed esattamente poi come Springsteen coi Suicide in Nebraska Cash ripropose Hurt dei NIN, Personal Jesus dei Depeche Mode e molte altre cose; ma qui c’è da dire di When Tomorrow Hits, Mudhoney, di come è stata lavorata con gli Spacemen 3 e con gli Spectrum nonostante l’originale americano sia più fresco, meno denso di ragionamento e più di impatto complessivamente. Ma qui probabilmente finisce un viaggio.
Subito dopo gli Spacemen 3, Sonic Boom sviluppa infatti il lavoro da psycho-dance anni novanta cominciato proprio col suo ultimo contributo agli Spacemen 3 (1991, I Love You, Recurring), lanciando un lavoro di ricostruzione fondamentale di filologia musicale sul catalogo musicale degli Spacemen 3 con covers e riletture varie portato in giro nei clubs qualche hanno fa, perché nei clubs a inizio anni ottanta si esponevano gli affreschi elettrici degli Spacemen 3 innestando cloni su The McCoys, Jimmy Reed, Bo Diddley, Jim Dickinson e restaurando classici perduti - Silver Apples, Red Crayola, Suicide, oramai noti esponenti nel campo delle arti visive, Damo Suzuki e Peter Zinovieff.
Sonic Boom è autore di uno dei più prestigiosi progetti di ricerca musicale elettronica, sviluppato negli anni novanta con Kevin Shields dei My Bloody Valentine, Deliha Derbyshire e Thomas Koner nel cui catalogo ha inserito uno strepitoso lavoro dal titolo Millennium Music (1998) col quale tracciava le linee di quello che sarebbe diventato l’Iced Jazz nordeuropeo.
Dalla sua Jason Spaceman con gli Spiritualized ha stilato il calendario Maya del pop sinfonico a carattere trascendentale, offrendosi come pietra miliare, Pedra Del Sol Azteca, per segnare il passaggio del nuovo millennio musicale. A tratti ha incorciato la chill-out dance, ed è riuscito a portare questo genere musicale nei grandi Teatri dell’Opera (Da Londra a Sidney), perché è musica che da sola illumina la scena, e la spiritualità originaria è una strofa molto semplice con un ritornello paranoico quasi fosse una formula di magica speranza da una litania di risonanze magnetiche (da You Know It’s True fino all’ultimo del 2012 c’è spazio per capire il senso di una serie ininterrotta di filastrocche elettrificate).
LOSING TOUCH WITH MY MIND - Gli Spacemen 3 riaprono alla psichedelia, se gli Stone Roses definiscono il post-rock negli anni successivi a Nebraska che del post-rock è il capostipite. Ci sarebbero Darkside e Alphastone da raccontare, ma anche gli Spiritualized si sono prodotti in una serie di performances di assoluto rispetto spostandosi verso l’arte elettronica e il contemporaneo in genere, seguendo la freccia lanciata nel 2001 che sposta la percezione del packaging dei loro lavori da blister farmaceutico dal design più singolare e avveniristico all’arte contemporanea vera e propria culminata con l’esperienza di Silent Sound dalla Biennale di Liverpool del 2006 alla performance londinese del 2011. L’11 novembre 2012 gli Spiritualized presenteranno a Milano, Magazzini Generali, il loro ultimo album. Sono in pochi a saperlo, ma con Billy Whizz/Blue 1 Jason Pierce preparava la più grande sconfitta per il più grande DJ anni ottanta. Sonic Boom è stato il più grande DJ degli anni ottanta e il punto di riferimento principale per Moby e tanti altri. Ammesso che sia una sconfitta andare avanti con le proprie idee, gl’incassi di Jason e Pete nel post Spacemen 3 sono lì per essere commentati. Foto: www.spacemen3.co.uk.
