Una canzone per Bobby Long

Brillante opera prima dell’americana Shainee Gabel, A Lovesong For Bobby Long si potrebbe paragonare a un racconto di John Fante per la sua scrittura elastica e accattivante e a un romanzo di Dickens o di Twain per la trama che intreccia tra loro le vite dei tre protagonisti sullo sfondo di una cittadina nel Sud degli Stati Uniti. Fuori dalla Storia con la S maiuscola, la trama si colloca piuttosto in un tempo scandito dalle stagioni e dalle citazioni letterarie - ma si potrebbe dire ugualmente dai ricordi, o più in generale dal passato - che l’ex professore alla deriva Bobby Long e il suo affezioanto assistente Lawson Pines si scambiano in ripetuti botta e risposta che costituiscono la loro principale forma di comunicazione. Nel limbo al quale si sono autocondannati fuggendo dal tempo piomba un giorno con tutta la sua contradditoria carica di disillusione e volontà di riscatto la giovane Pursy, sulle tracce di una madre morta prematuramente e di un padre ancora sconosciuto. E’ vero che il film si fa forte soprattutto dell’interpretazione dei tre attori principali - non solo John Travolta, un perfetto Bobby Long sul viale del tramonto ma anche e soprattutto Scarlett Johansson che catalizza davvero l’attenzione fino a diventare quasi il centro della trama e del film, e Gabriel Macht, nel ruolo di Lawson Pines -. Tuttavia non si può non riconoscere alla Gabel una regia che mantiene un buon equlibrio tra gli elementi, anche grazie a una solida sceneggiatura, forse a tratti solo un pò enfatica nei dialoghi.
[settembre 2004]
regia e sceneggiatura: Shainee Gabel fotografia: Elliot Davismontaggio: Lee Percy, Lisa Fruchtman interpreti: John Travolta, Scarlett Johansson, Gabriel Macht produzione: Paul Miller, David Lancaster distribuzione: Lucky Red durata: 120’ origine: Usa 2004
