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Venezia 64 - Bilanci di una Mostra

Pubblicato il 12 settembre 2007 da Redazione Close-up


Venezia 64 - Bilanci di una Mostra

Matteo Botrugno

Miglior Film: 12. Opera ricca di atmosfere, a tratti divertente, a tratti carica di struggente poesia. Una splendida riflessione sull’Uomo e sulla Russia contemporanea.

Peggior Film: Nessuna qualità agli eroi. Franchi prova a fare un film "diverso". Ne esce fuori un lavoro senza spessore che cade spesso nell’umorismo involontario.

La Sorpresa: The sun also rises. Film cinese anomalo, colorato e divertente. Una favola surreale fatta di atmosfere emozionanti e di un piacevole caos in cui abbandonarsi.

La Delusione: Lust, Caution. Più che essere una delusione il film, delude la scelta della giuria che pone Ang Lee nell’Olimpo del cinema, luogo in cui sarebbero dovuti essere altri autori, De Palma e Loach in primis.

Daniele Coluccini

Miglior Film: It’s a free world. Per la naturalezza della narrazione, per la sceneggiatura e per il modo in cui viene trattata la tematica del lavoro.

Peggior Film: Nessuna qualità agli eroi. Anche se mi dicono che il peggiore sia L’ora di punta... Purtroppo Marra non l’ho visto.
Peggior film perchè ha la presunzione di essere un prodotto artistico.

La Sorpresa: REC. Finalmente Balaguerò ci ha regalato un horror come si deve.

La Delusione: Premi Come al solito la giuria non premia i film più meritevoli e non si riesce ad avere mai il coraggio di premiare qualcosa di davvero interessante e di meno accomodante.

Giampiero Francesca

Miglior Film: The Darjeeling Limited - per la capacità di creare un universo magico e divertente ma al tempo stesso profondo ed emozionante.

Peggior Film: Nessuna qualità agli eroi - per la presunzione di essere a tutti i costi degli "Autori".

La Sorpresa: Help me eros - per l’atmosfera, gli umori, i colori che deliziano gli occhi e riempiono l’anima.

La Delusione: Useless - per la superficilità con cui si affaccia sul complicato universo cinese.

Salviano Miceli

Miglior Film: Grande prova di Ken Loach ma Redacted di Brian De Palma è da premiare per coraggio e per la riflessione linguistica che il suo film impone. Un’opera inaspettata, di grandissimo impatto e valore.

Peggior Film: Spiace dirlo, ma L’ora di Punta mette in evidenza grossi limiti. La sceneggiatura, ampiamente insufficiente, non permette al film di decollare, indirizzandolo verso derive espressive francamente piuttosto grottesche.

La Sorpresa: Per la complessità dell’opera, per una regia sempre presente ed attenta, per l’interpretazione maiuscola di tutti gli attori, I’m not There merita una menzione speciale. Haynes riesce a fondere cinema e musica realizzando uno splendido affresco umano. Visionario e Potente.

La Delusione: In un Festival che mette in mostra un buon numero di pellicole di valore (italiani esclusi), premiare Ang Lee per Lust, Caution (2° Leone d’Oro in 3 anni) vuol dire compiere una scelta priva di coraggio. Venezia deve ricordarsi il suo ruolo di "Mostra d’arte Cinematografica". Il resto lo lasci fare all’Academy.

Alessia Spagnoli

Miglior Film: Imbarazzo della scelta. Colpi di fulmine per l’ultimo Loach e per Wes Anderson. Il cuore, però, dice il film del cinese Jiang Wen (The Sun Also Rises), perché propone e, contemporaneamente impone, un’idea di cinema nuova, tonica e rinfrescante.

Peggior Film: 24 Mesures. Peggiore dei film italiani di questa edizione (ma non vogliamo sparare sulla Croce Rossa) c’è solo questo presuntuoso, irritante filmetto francese. Si salva solo il bravo Magimel.

La Sorpresa: Alcune. Oltre a “piccoli” film come il messicano La Zona, sorprende in positivo anche il western su Jesse James di Andrew Dominik (e, sopresa nella sorpresa, l’interpretazione di Casey Affleck), ma, su tutti, spicca l’incantevole opera di frontiera, a cavallo (anche della fantasia) tra Cina e Russia, Taiyang zhaochang shengqi (titolo internazionale: The Sun Also Rises).

La Delusione: A parte la débâcle degli italiani, parziale delusione per l’ultimo Gitai.

Antonio Spera

Miglior Film: Redacted. De Palma si è saputo finalmente rinnovare: una straordinaria prova di regia - giustamente premiata - per un’opera cruda e strutturalmente innovativa. Meritava il Leone d’Oro.

Peggior Film: L’ora di punta. Dispiace definirlo il film peggiore della Mostra, innanzitutto perchè è un film italiano, e poi perchè Marra ha dimostrato in passato di essere un ottimo autore. In questo caso, purtroppo, il risultato è un’opera senz’anima, senza ritmo, mal recitato. Marra, perché?

La Sorpresa: La Graine et la Mulet. Un film corale, ben scritto, interpretato in modo superbo dai suoi attori, tutti non professionisti. Un’opera matura e commovente che offre delle sequenze difficili da dimenticare.

La Delusione: Sukiyaki Western Django. Sicuramente un’opera divertente ma impreziosita solo a tratti del genio di Takashi Miike. Ci si aspettava di più, molto di più.

Edoardo Zaccagnini

Miglior Film: Premesso che Haggis e De Palma hanno fatto dei film pregevoli, per l’insieme dei valori cinematografici espressi, e per la freschezza poetica della narrazione, il film per cui ho fatto il tifo, è stato La Graine et la Mulet.

Peggior Film: Non c’è stato il film da considerarsi il peggiore. In generale il livello dei film mi è sembrato buono. E se proprio dovessi individuare un fallimento, per una questione affettiva, non mi andrebbe di parlarne.

La Sorpresa: Direi Todd Haynes, col suo I’m non there. Sorprendente per il linguaggio. La rivoluzione della biografia. Lezione per tanti, anche, magari, per noi italiani..

La Delusione: L’italia in concorso. Non si può negare. Tre film di tre promesse incapaci di farsi aiutare. Colpiscono le parole di Ozpetek: "Non abbiamo potuto neppure tentare una discussione." Pazienza e speranza. L’opera seconda non è mai stata facile. Prima della rivoluzione, ad esempio, non fu capito.


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