madre!
Un uomo, uno scrittore, si sente oppresso dalla pagina bianca che non si riempie di caratteri, di parole, di storie. Una donna, la moglie dello scrittore, prova a incoraggiare il marito che ha perso la vena creativa e intanto riporta in vita la casa, una villa semidistrutta da un incendio. Il primo, attraverso la sua opera, vorrebbe uscire da quella casa, da quei confini per arrivare alla moltitudine; la seconda vorrebbe che quella dimora corrispondesse perfettamente alla loro vita, al perimetro invalicabile che li separa dagli altri. Il primo è disposto a perdere il controllo, a lasciare che il suo operare dia luogo a esiti imprevedibili. La seconda non accetta l’idea che le cose possano sfuggire di mano: la casa è la sua opera e in essa tutto è contenuto, non vi è spazio per l’insoddisfazione.
La coppia, dunque, viaggia in direzioni opposte. E le distanze tra i due si allungano quando arrivano degli ospiti inattesi. Quell’imprevedibile che per l’uomo e la donna sono il segno di una vittoria o di una sconfitta. Lo scrittore ha la sua moltitudine per di più adorante e destinata a moltiplicarsi. La donna, in attesa di un bambino tanto desiderato e appagata dal circolo famigliare perfetto, da questa invasione, invece, si sente minacciata. Tanto più che la moltitudine la tratta come un fantasma. È invisibile, le sue parole sono inascoltate, i suoi desideri del tutto ignorati se non capovolti in un incubo. Le sue intenzioni sono letteralmente scavalcate, come d’altra parte accade quando si è tra gli altri.
mother! di Darren Aronofsky può essere interpretato in molti modi, accolto bene o respinto malamente, esaltato o distrutto, è la sorte alterna di un’opera quando dall’autore migra verso gli spettatori. Un film che, oltre ai riferimenti religiosi e alle citazioni più o meno esplicite, mette in scena, forse con qualche eccesso di troppo, il contemporaneo. Nei personaggi incarnati da Javier Bardem e Jennifer Lawrence si riassume la complessità della vita con gli altri, là dove né lo scrittore né la “madre” riescono realmente a istituire una relazione, tra accoglienza meramente narcisistica e ricerca ossessiva di un mondo per sé. Il nostro contemporaneo.
(mother!) Regia: Darren Aronofsky; sceneggiatura: Darren Aronofsky; fotografia: Matthew Libatique; montaggio: Andrew Weisblum; interpreti: Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Ed Harris; produzione: Protozoa Pictures; distribuzione: 20th Century Fox; origine: Stati Uniti, 2017; durata: 120’