Viaggio nell’isola misteriosa

Recentemente, nel mondo del cinema, ci si interroga parecchio in merito all’effettivo valore aggiunto che è stato apportato dalla tecnologia 3D, al di là di considerazioni di carattere meramente estetico. C’è chi ne apprezza soprattutto l’incremento del grado di coinvolgimento dello spettatore, attraverso effetti spettacolari che escono fuori dallo schermo e sembrano travolgere la platea; c’è chi, invece, vede nel 3D un arricchimento del linguaggio cinematografico, grazie all’aggiunta della profondità che fornisce al cineasta mezzi espressivi più duttili anche nelle inquadrature più statiche. Viaggio nell’isola misteriosa si dirige decisamente verso la prima delle due strade indicate, puntando quasi tutto sulla spettacolarità delle sequenze esaltata dal 3D; l’attenzione che il regista semiesordiente Brad Peyton pone sulla forma e sulla lussuosa confezione non riesce però a coprire una desolante assenza di sostanza, con una sceneggiatura che prova a frullare insieme Indiana Jones con i classici della letteratura per ragazzi, da Verne a Swift fino a Stevenson. In questo modo, pur presentandosi come un moderno action-movie per famiglie con bambini al seguito, alla fine il film non riesce a convincere proprio in quello che avrebbe dovuto essere il suo punto di forza, ossia la capacità di intrattenere e divertire.
Il diciassettenne Sean Anderson riceve una strana richiesta di soccorso in codice da una misteriosa isola che non dovrebbe esistere. Hank, marito della madre di Sean e tutore legale di quest’ultimo, non riesce a dissuadere il ragazzo dalla folle idea di rintracciare la persona da cui proviene la richiesta d’aiuto; si vede perciò costretto ad accompagnarlo nella ricerca che li condurrà, anche con l’ausilio di un pilota d’elicottero e di sua figlia, in un’isola inesplorata ed apparentemente disabitata, oltre che ricca di forme di vita strane e pericolose. I quattro avventurieri troveranno subito la persona che aveva inviato la richiesta d’aiuto, ovvero il nonno paterno di Sean; al tempo stesso però dovranno ingaggiare una lotta contro il tempo per fuggire da quel luogo, prima che si scateni un devastante terremoto che porterà alla completa distruzione dell’isola.
Pur al cospetto di un film la cui trama si riduce a mero pretesto per dare libero sfogo alla suggestione del 3D, sarebbe stato comunque lecito attendersi una maggiore fantasia ed uno sviluppo meno scontato; tutto risulta invece ampiamente prevedibile al punto che ben presto, nonostante un ritmo narrativo che si mantiene sempre piuttosto serrato, il senso di attesa e curiosità del pubblico cede il passo a noia e frustrazione. Il livello di caratterizzazione dei personaggi risulta poi alquanto approssimativo ed i dialoghi sono del tutto banali ed “arricchiti” di battute spesso inserite, fastidiosamente, nei momenti di maggiore tensione. In un tale contesto, appare improponibile una valutazione sul livello recitativo del cast; unico lampo nel buio il solo Michael Caine che, grazie alla sua classe ed al suo carisma, anima simpaticamente la figura del nonno in cerca di guai.
Sulla scia del suo predecessore del 2008 – Viaggio al centro della terra che aveva incassato oltre 242 milioni di dollari in tutto il mondo – anche Viaggio nell’isola misteriosa sta registrando ottimi risultati al botteghino; appare peraltro probabile che anche in Italia la pellicola riscuoterà un buon successo. Il problema è che, in questo caso, si è piuttosto lontani da uno standard di cinema di qualità, pur restringendo il campo ai soli prodotti di puro intrattenimento; un film senza guizzi di originalità e creatività, un blockbuster un po’ pretenzioso destinato sostanzialmente ad un pubblico molto giovane ma che rischia di scontentare anche la fascia più smaliziata di tale target di riferimento.
(Journey 2: The Mysterious Island) Regia: Brad Peyton; sceneggiatura: Brian Gunn, Mark Gunn; fotografia: David Tattersall; montaggio: David Rennie; musica: Andrew Lockington; scenografia: Bill Boes; interpreti: Dwayne Johnson, Josh Hutcherson, Luis Guzman, Michael Caine; produzione: Contrafilm, New Line Cinema, Walden Media; distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia; origine: Usa; durata: 94’.
