White Oleander

Per questo White Oleander si parla di nomination all’Oscar per Michelle Pfeiffer e in effetti ciò che rende il film degno di nota è senz’altro l’interpretazione delle attrici di un cast all women quasi al cento per cento. Non solo la Pfeiffer, nei panni di una donna dalla femminilità sopra le righe e di un contraddittorio modello di madre, ma anche Robin Wright Penn e Renée Zellwegger nei ruoli di madri affidatarie dell’adolescente Alison Lohman, vera rivelazione del cast. La giovane attrice di 22 anni, che interpreta Astrid lungo il suo difficile percorso di crescita e di emancipazione dalla madre, non può non colpire per la sensibilità della sua interpretazione, con cui riesce a rendere le diverse fasi e sfumature del personaggio: dall’ammirazione ossessiva e schiacciante per una madre artista e vichinga alla disorientante ricerca di un nuovo nido familiare, al coraggio della propria ribellione. White Oleander resta dunque un film tutto giocato sulla recitazione di protagoniste prestigiose, mentre la regia di Peter Kosminsky non fa certo scintille e risente, anzi, di una sceneggiatura con passaggi narrativi troppo ellittici che rendono il montaggio a tratti grossolano. Più che un melodramma che affronta il tema universale del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, un polpettone telefilmico concentrato in poco meno di due ore.
[febbraio 2003]
regia: Peter Kosminsky sceneggiatura: Mary Agnes Donoghue fotografia: Elliot Davis montaggio: Chris Ridsdale musica: Thomas Newman interpreti: Alison Lohman , Robin Wright Penn, Michelle Pfeiffer, Renée Zellweger produzione: John Wells origine: Usa . 2002 durata: 110’web info: sito ufficiale, sito italiano
