Winter in wartime - Roma 2009 - Alice nella città
Un film sull’inganno, Winter in wartime; ma anche un film sulla scelta, sul sapere cosa è realmente giusto e cosa è sbagliato. Una scelta difficile, soprattutto in tempo di guerra e specialmente se a doverla fare è un ragazzo di 13 anni.
Michiel vive in un piccolo paesino olandese occupato dai tedeschi durante il pieno svolgimento della Seconda Guerra Mondiale. Suo padre è il sindaco della città che cerca in tutti i modi di evitare scontri tra i suoi cittadini e i soldati, anche se questo viene visto da suo figlio come un atto di arrendevolezza nei confronti degli occupatori. A dare forza morale al ragazzo accorre suo zio, il quale opera nella Resistenza. In breve tempo Michiel capisce quanto è duro il gioco della guerra, soprattutto nel momento in cui cerca di aiutare un giovane soldato inglese ferito.
“Tira palle di neve e scoccia le ragazzine, ora di questa storia me ne occupo io”: in queste poche parole (che Michiel si sente dire dallo zio) sembra essere racchiuso l’intero significato del film: il ragazzo deve fare solo quello che è più consono alla sua età e lasciare ai grandi “l’arte della guerra”. Ma è davvero molto difficile, in un clima del genere, sapere cosa è giusto fare e, soprattutto, a che età farla. In un periodo in cui si cresce molto velocemente e le atrocità belliche non permettono giochi infantili, dato anche che i nazisti, durante i loro rastrellamenti, non fanno differenza d’età. In breve tempo un tredicenne deve saper usare una pistola, anche perché, in un sadico e diabolico gioco guerrafondaio, sembra essere l’unico modo per sopravvivere o per salvare i propri cari. È questo ciò che fa Michiel: la sua innocenza fanciullesca (come tante altre) verrà spazzata via in breve tempo e non ci sarà occasione di crescere gradualmente. Il bambino dovrà diventare adulto, soprattutto per prestare fede all’impegno preso: portare in salvo il giovane soldato inglese che in brevissimo tempo sembra essere diventato non solo un ottimo amico, ma anche l’unica persona della quale potersi fidare in un periodo in cui fare il doppiogioco sembra esser divenuto un tratto comune a molti.
Winter in wartime è un film commovente ma anche carico di rabbia: la meravigliosa fotografia di Guido van Gennep catapulta lo spettatore in un nero periodo della storia mondiale che sentiamo ancora forte, anche perché non sembrano essere bastati sessant’anni per seppellire un ricordo che ancora angoscia e ferisce la limpida moralità dell’intera umanità.
È proprio per questo motivo che, fin da subito, lo spettatore parteggia per Michiel: unico adolescente emotivo in un mondo di adulti violenti, ma anche unica persona matura rispetto ai grandi che sembrano dover risolvere i loro conflitti sfidandosi in giochi violenti e davvero pericolosi.
Michiel riuscirà finalmente a capire cosa è realmente giusto, seguendo l’esempio di quel padre all’inizio tanto odiato, ma che alla fine risulterà essere vero faro della sua coscienza.
P.S. (Oorlogswinter) ; Regia : Martin Koolhoven ; sceneggiatura : Mieke de Jong, Martin Koolhoven, Paul Jan Nelissen ; fotografia : Guido van Gennep ; montaggio : Job ter Burg ; musica : Pino Donaggio ; interpreti : Martijn Lakemeier, Yorick van Wageningen, Jamie Campbell Bower, Raymond Thiry, Melody Klaver, Anneke Blok, Mees Peijnenburg, Ad van Kempen, Tygo Gernandt ; produzione : Isabella Film B.V. ; genere : Dramma ; origine : Olanda/Belgio 2009 ; durata : 103’.