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Youth - Panorama

Pubblicato il 14 febbraio 2013 da Matteo Galli

VOTO:

Youth - Panorama

Come ogni anno “Panorama” riserva belle sorprese. Per esempio il lungometraggio di esordio del trentaduenne Tom Shoval, intitolato Youth, di produzione israeliana e coproduzione tedesca, distribuito anch’esso, da “The Match Factory”. La vicenda si svolge nell’arco di 48 ore, fra il venerdì e la domenica, perché Yaki è a casa in licenza breve, dopo il fine settimana dovrà tornare a raggiungere la truppa. Insieme al fratello Shaul, Yaki (i due attori, Eitan e David Cunio, sono fratelli anche nella realtà) decide di dare una mano al padre – famiglia piccolo borghese - in gravi problemi finanziari organizzando il rapimento di una compagna di scuola benestante di Shaul. E con un sms dal cellulare della rapita chiedono il riscatto. Il film visto in ebraico, con sottotitoli inglesi, ha per lo spettatore che non conosce l’ebraico una sfumatura piuttosto buffa perché i ragazzi chiedono – magia, forse, del cambio dollaro-shekel - un riscatto anomalo di 152.000 dollari. Il problema è che i due ragazzi, chiedendo il riscatto, non avevano fatto i conti con lo shabbat. I genitori della ragazza sono ebrei osservanti e il sabato non rispondono al cellulare e non rispondono neanche al telefono di casa. E il tempo per allungare il rapimento non c’è: Yaki deve tornare in caserma, il padre entro lunedì ha bisogno dei soldi. Il film vive di numerosi momenti di grande tensione, gestiti in modo davvero professionale dal regista, nell’alternanza di luoghi e situazioni, servendosi anche di elementi di genere: la sordida prigione della ragazza - nella cantina del palazzone in cui abitano i fratelli – la casa un paio di piani sopra, la depressione del padre, lo strozzino che incombe su di lui, la cena del sabato in famiglia, con piccoli incidenti che rischiano di far precipitare la situazione, i ruoli violenti da machos “interpretati” dai ragazzi, cresciuti a film d’azione americani, come testimoniano i manifesti appesi nella loro stanza e le t-shirt che indossano e invece le improvvise esitazioni e l’attrazione anche erotica nei confronti della bella ragazza, quando, per esempio, Yaki la imbocca con il cibo cucinato dalla mamma due piani più sopra. E, a fare da sfondo tensivo all’intera vicenda, il fucile d’ordinanza di Yaki, dal quale, da un momento all’altro, ci si aspetta che parta un colpo. Il film ha un finale a un tempo tragico e grottesco, perfettamente riuscito.


CAST & CREDITS

(Youth); Regia, sceneggiatura: Tom Shoval; fotografia: Yaron Scharf; montaggio: Joel Alexis; interpreti: Eitan Cunio (Shaul Cooper), David Cunio (Yaki Cooper), Moshe Ivgy (Moti Cooper), Shirili Deshe (Paula Cooper), Gita Amely (Dafna Edelman); produzione: Green Productions, Ramat Gan; origine: Israele, 2013; durata: 107’.


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