Zack & Miri - Amore a... primo sesso!

Dopo Poliziotti fuori (2010) e in attesa di Red State, la nuova imminente opera horror in uscita ad ottobre negli Stati Uniti, il pubblico italiano avrà finalmente l’occasione di ammirare, a tre anni di distanza dalla sua uscita americana, l’ennesima commedia irriverente del talentuoso regista Kevin Smith. Zack e Miri make a porno, questo il titolo originario molto più efficace della riduttiva traduzione italiana e molto più esplicativo dello stile smithiano, arriva tardivamente nelle nostre sale ma si appresta a conquistare quella parte di pubblico ormai affezionata alla comedy americana attraverso una verve umoristica unica e una carica esplosiva degna delle più grandi opere leggere degli anni recenti. Come al solito, per approcciarsi all’idea di un film come Zack e Miri make a porno, è necessario però entrare prima nel mondo di Kevin Smith. Autore stravagante e, per certi versi, geniale, capace di costruire negli anni un mondo personale, fatto di personaggi che ritornano ciclicamente, di tipi stravaganti e originali, di maschere della quotidianità depressa americana che recitano apparentemente bene i ruoli che essa gli propone: il precario, il fannullone, il commesso, il nerd. Da questo punto di vista Zack e Miri si inserisce perfettamente sulla scia di opere come i due Clerks o la saga involontaria di Jay e Silent Bob rappresentandone una naturale declinazione, non solo per i temi, le facce e gli ambienti rappresentati, ma anche per un tipo di storia che, come spesso accade nelle opere di Smith, si basa sull’evoluzione di un percorso narrativo semplice in cui le complessità di scrittura lasciano volutamente il campo ad una comicità diretta. Calibrata per lo più sulle frequenze dell’irriverenza, del cinismo e della sorpresa.
Dopo Jay e Silent Bob, dopo Dante e Randal, dopo Bartebly e Loki, una nuova coppia torna dunque ad animare il set di Smith. Zack e Miri sono amici della prima ora, proprio come i due poppanti che vediamo all’inizio di Jay e Silent Bob Strike Back, proprio come i due commessi squattrinati del Quick Stop prima e del Mooby’s poi. Al pari degli altri vivono una vita difficile, fatta di stenti e sacrifici, passata a rincorrere sogni destinati a rimanere tali. Solo uno spiccato senso dell’umorismo e una buona dose di inventiva applicata alla quotidianità li aiuta ad andare avanti nonostante gli ostacoli continui che la vita gli contrappone. Dopo l’ennesima bolletta non pagata e la mancanza di liquidi necessaria ad appianare i debiti contratti, i due amici per la pelle decidono però di prendere in mano il proprio destino e di darsi al porno, con l’intenzione di risolvere i propri problemi, attraverso la realizzazione low budget del remake hard di Guerre stellari. Ma per Zack e Miri, un’ulteriore insidia è dietro l’angolo, quella di un amore nascosto ora improvvisamente pronto ad esplodere tra l’eccitazione e la libido di un set pornografico a dir poco sgangherato.
Zack e Miri amore a... primo sesso è senza dubbio tra le più riuscite opere comiche di Kevin Smith. Questo si deve alla freschezza e alla spontaneità espressiva di una costruzione comica vicina alle opere d’esordio e ad una sintonia con quello stile particolarmente irriverente che da sempre contraddistingue l’approccio cinematografico del regista statunitense. Nonostante infatti il film in uscita mostri un cinismo meno vistoso e più smussato rispetto al passato, è possibile ritrovare la proverbiale spregiudicatezza di Smith nell’attacco frontale al comune senso del pudore, letteralmente devastato dal collegamento mai allusivo ad un mondo tentacolare e peccaminoso come quello del porno. In pieno metodo smithiano non si gira troppo intorno al discorso e con una strategia ancor più efficace delle pruriginose sex comedy del passato, il tema della sessualità e della sua mercificazione viene spinto a forza davanti agli occhi dello spettatore con una serie di situazioni, momenti, sketch che ricusano il doppio senso in favore della risata “imbarazzata”. I puritani potrebbero forse invocare, a lungo andare, il buon nome dell’educazione e della decenza ma certo, così facendo, non riuscirebbero ad apprezzare realmente una comicità finalmente istintiva, primordiale, ispirata. Una comicità diretta che piega in due lo spettatore, come un cazzotto nello stomaco, ma che rimane comunque incastonata all’interno di un contesto, fisico, spaziale, umorale coerente con la poetica del regista. Funziona tutto in questa sconcia commedia d’oltreoceano: la carica di battute probabilmente prevedibili ma che nessuno di noi oserebbe mai dire o si aspetterebbe di sentire in un film, le ambientazioni surreali entro cui far muovere attori puntuali ed energici, lo sfondo parallelo (la love story e la disperazione di una generazione senza prospettive) che si muove e smuove l’animo dello spettatore nonostante un primo piano vertiginoso lo distolga apparentemente da una inevitabile riflessione (che puntualmente arriva a film terminato) e la riproposizione vincente di un “mondo”, quello intimo del regista, in cui si intrecciano ancora una volta elementi a lui indissolubilmente legati come il fast food (luogo d’incontri e accadimenti), l’amicizia, le influenze cinematografiche, l’ispirazione fumettistica, gli omaggi, i cammei e i passaggi di personaggi marginali, l’utilizzo di volti, di duetti (è la volta dei bravi Rogen e Banks) e di scene corali, il surrealismo della comicità e il disagio mascherato dalla spensieratezza. Tutto magistralmente armonizzato da un ritmo ottimamente orchestrato e da una puntualità esemplare dell’intervento comico capace di sorprendere continuamente lo spettatore e di regalare vivacità al film in ogni sua parte. Dai primi istanti fino alle battute finali.
(Zack and Miri make a porno) Regia: Kevin Smith; sceneggiatura: Kevin Smith; fotografia: Dave Klein; montaggio: Kevin Smith; musiche: James L. Venable; scenografia: Robert Holtzman; costumi: Salvador Perez; interpreti: Zack (Seth Rogen), Miri Linky (Elizabeth Banks), Bubbles (Traci Lords), Lester (Jason Mewes), Barry (Ricky Mabe), Delaney (Craig Robinson), Stacey (Katie Morgan), Deacon (Jeff Anderson); produzione: Blue Askew, The Weinstein Company, View Askew Productions; distribuzione: M2 Pictures; origine: USA; durata: 101’; web info: http://www.zackandmiri.com/main.html.
