007 - Quantum of Solace

Se dovessimo cominciare ad analizzare l’ultimo film sull’agente segreto più famoso della storia del cinema partendo dal titolo, Quantum of Solace, e/o dal tema principale che scorre quasi disturbante sotto i titoli di testa, non potremmo sicuramente essere clementi nei suoi confronti. Il primo è quasi un nonsense altisonante, mentre la canzone di Alicia Keys e Jack White (frontman dei The White Stripes) ha un testo a dir poco imbarazzante (ma del resto con un titolo così era veramente arduo fare meglio) e una musica che odora di plagio. Queste due, però, sono le uniche note stonate di un film perfetto, carico di azione ed adrenalina allo stato puro che tiene lo spettatore incollato alla poltrona del cinema e, riaccese le luci in sala, lo fa uscire divertito. Una sorta di Montagne Russe delle emozioni che, grazie alla splendida interpretazione di Daniel Craig (forse, non ce ne vogliano i fan di Sean Connery, il miglior James Bond di sempre) all’inconfondibile tocco di Paul Haggis sulla sceneggiatura (che un grosso contributo lo aveva già dato in Casino Royale) e alle indiscusse doti di un regista troppo spesso sottovalutato, come Marc Forster, scorre via scoppiettante ed appassionante.
Se già Casino Royale, ci aveva mostrato un James Bond più scuro, grintoso e spericolato (come non menzionare lo splendido inseguimento in puro stile street jumper dell’inizio del film) in questo sequel, Forster ha dato vita ad un film ricco di sequenze memorabili e mozzafiato mai fini a loro stesse, atte a non far calare mai la tensione. Una pellicola che va sempre in crescendo, seguendo di pari passo le emozioni di rabbia e vendetta che il suo protagonista fa emergere fin dal principio. Un sequel vero e proprio questa volta, che inizia, più o meno, lì dove ci eravamo fermati due anni prima.
Scottato dal tradimento di Vesper (Eva Green), donna di cui si era perdutamente innamorato, Bond, per la prima volta in vita sua, si trova a dover combattere la voglia di trasformare la propria missione in una guerra personale che appaghi la sua sete di vendetta. Indagando incessantemente, scopre che l’organizzazione che ricattava Vesper è molto più vasta e potente di quanto potesse immaginare e che nasconde pericolosi segreti. Inizia così una torbida storia fatta di intrighi e misteri che porterà l’agente 007 a dover sventare la minaccia portata dall’inquietante Dominic Greene, uomo d’affari privo di scrupoli, ad impossessarsi di una delle risorse naturali più importanti della Terra.
Un film che pur muovendosi su diversi piani narrativi, non solo riesce a farsi seguire senza mai mostrare un momento di stanca, ma riesce anche a mettere in risalto il tema centrale della vicenda, ovvero la vendetta e il diverso modo di approcciarsi dei vari personaggi a questo sentimento. Il tutto in maniera sicuramente poco originale, ma funzionale e priva di retorica. Supportato dalla bellissima e sorprendentemente brava Olga Kurylenko, Daniel Craig, che è attore vero e non una semplice faccia al servizio del proprio personaggio (ogni riferimento a Brosnan, Dalton, Moore e in parte anche a Connery non è affatto casuale), tira fuori dal cilindro un’interpretazione sontuosa che mostra un James Bond cupo, ferito (al cuore e non solo nell’orgoglio), quasi corroso dalla voglia di rivalsa. Un viaggio nei meandri più oscuri della coscienza per l’attore di Chester, come quelli che aveva già compiuto magistralmente, calandosi nei panni di personaggi ben più complessi (come Steve in Munich o il bellissimo Connor Rooney di Era mio padre) ma che, proprio per questo motivo, rende ancora più merito alla sua interpretazione in un film che tutto sommato nulla vuol essere se non puro intrattenimento. La nuova era di James Bond ha dato un taglio netto al passato, riuscendo finalmente ad evolversi e a trasformarsi in qualcosa di nuovo e diverso ma soprattutto tornando ad essere una saga nata per il cinema e non un telefilm su grande schermo.
(Quantum of Solace); Regia: Marc Forster; sceneggiatura: Paul Haggis, Neal Purvis, Robert Wade; fotografia: Roberto Schaefer; montaggio: Matt Chesse, Richard Pearson; musiche: David Arnold; interpreti: Daniel Craig (James Bond), Olga Kurylenko (Camille), Judi Dench (M), Giancarlo Giannini (Mathis); produzione: MGM, United Artist, Columbia Pictures, Eon Productions, Danjaq; distribuzione: Sony Pictures; origine: UK/USA 2008; durata: 110’
