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Ad ogni costo - Roma 2010 - Extra

Pubblicato il 2 novembre 2010 da Edoardo Zaccagnini


Ad ogni costo - Roma 2010 - Extra

C’è un cinema italiano povero, pieno di energia ed estremamente indipendente, che ogni tanto mostra le sue potenzialità al pubblico. Il più delle volte accade nei Festival, e nelle sezioni di questi più sperimentali e libere. A Roma questo spazio si chiama Extra, ed è un bel mucchio di prodotti a basso costo, lontani dalla tv e pieni di forza espressiva.

"L’abbiamo fortemente voluto, questo film", hanno detto i curatori della sezione, mentre presentavano Ad ogni costo, opera seconda del collettivo Amanda Flor, unico film italiano di finzione presentato all’interno di Extra.
Qualcuno ricorderà il precedente lavoro del gruppo, presentato a Venezia nel 2006 nella sezione "Settimana internazionale della critica". Si intitolava La rieducazione, e chi l’ha visto non ha potuto fare a meno di cogliere i molti pregi che quell’opera possedeva. Non solo perchè era costata 500 euro, ma anche perchè portava in scena un linguaggio e dei contenuti non omologati e sorprendenti, e perchè toccava un tema importante e purtroppo e in certi casi doloroso: quello del lavoro.
In sala, quell’interessante avventura cinematografica a bassissimo costo era arrivata a malapena, grazie ad un’iniziativa della Regione Lazio che finanziò la distribuzione di alcune opere indipendenti. Oggi quei ragazzi tornano con un altro lavoro e con una divisione più precisa dei compiti, con una struttura organizzativa meglio sviluppata. Il collettivo rimane, ma ognuno riveste un ruolo specifico. La regia è firmata da Davide Alfonsi e Denis Malagnino, con il secondo che interpreta anche un personaggio nel film, quello dell’ispettore di Polizia corrotto. Daniele Guerrini firma la sceneggiatura e cura anche l’aspetto produttivo di un’opera che è realizzata in collaborazione con Officine Ubu, la quale, compagna fedele del cinema italiano indipendente recente (Non è ancora domani - La pivellina, Fame chimica) garantisce anche una distribuzione al film, combattendo quello che è poi il problema più difficile da risolvere per certi tipi di prodotti cinematografici: la distribuzione.
La continuità tra il primo e il secondo progetto del collettivo è assai evidente. Lo scenario attivissimo sia in La rieducazione che in Ad ogni costo è quello di Guidonia, zona periferica di Roma nella quale gli autori sono nati e cresciuti. Si parla ancora di proletariato contemporaneo ed anche parte del cast era già presente nel primo film: Gennaro Romano, per esempio, il protagonista maschile dell’opera, un padre che esce di galera con un solo desiderio, un’urgenza enorme e distruttiva: poter rivedere suo figlio. Per questo sfrutta tutto ciò che il suo mondo gli ha insegnato, e cioè rapinare e spacciare droga. In lui si mescolano incredibilmente una nobilità d’animo fatta di amore gratuito per gli uomini, e la spietatezza che il contesto ha trasformato nell’unica via di sopravvivenza.
Una faccia potente quella di Gennaro Romano, che non lascia indifferente lo spettatore, così come quella di Luisa Cavalieri, la protagonista femminile del nuovo lungometraggio dei ragazzi di Guidonia. Anche lei aveva già collaborato con il collettivo Amanda Flor, per Visitazione, Una piccola soddisfazione e Annunciazione, ed anche lei esce di galera con la stessa esigenza, urgenza, naturale ossessione di Gennaro. Anche lei deve a tutti i costi "ritrovare" suo figlio, ed è disposta, per questo, a sporcare l’amore con la ferocia, con la crudeltà più estrema. _ Entrambi i loro personaggi scuotono lo spettatore, lo colpiscono per come parlano, per come si muovono e per la determinazione con cui si impegnano a raggiungere il loro obiettivo. Due interpreti di grande livello, affiancati da molti altri volti e personaggi, tutti scelti sul posto, non sempre caratterizzati dalla stessa presenza scenica dei due attori principali.
Ad ogni costo è un’opera dura, fatta di estremi opposti aggrovigliati, sfocati nei confini, con l’amore che si infila nell’odio più estremo e la nobilità e la barbarie che si incontrano tra le lamiere e le grate arrugginite. Un film dai toni epici pieno di momenti di grande intensità, su cui svetta un finale agghiacciante e durissimo. Un film di finzione girato con un taglio fortemente documentaristico, un film iper-realista e molto verbalizzato, di volti irregolari e sofferenti, di spazi marginali riempiti di droga, dialetto integrale e disoccupazione. Un film di periferia contemporanea senza volto, simile ad altri spazi di altri mille angoli lontani del mondo. Una periferia che gli autori hanno immaginato come una sorta di periferia del futuro, talmente sono spinti, nella loro comprensibile visione pessimistica delle cose, il senso di degrado e di deriva psicologica trasmesse dal film.
Ad ogni costo è anche un film sulla famiglia, un film nuovo su un tema sviscerato e spesso abusato dal cinema italiano. Un film di guerra sulla famiglia, precisano ancora gli autori, la lotta disperata, tragica, tra un padre e una madre per arrivare all’unica forma di felicità ancora possibile: l’amore per la vita generata.


CAST & CREDITS

Regia: Davide Alfonsi e Denis Malagnino; Sceneggiatura : Davide Alfonsi, Denis Malagnino e Daniele Guerrini; Fotografia : Alessandra Alfonsi; Montaggio: Daniele Malagnino;Interpreti: Gennaro RomanoPaolo Orabona, Luisa Cavaliere; Denis Malagnino; Produzione: Amanda Flor e Officine UBU; Distribuzione: Officine UBU


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