AIUTO SONO UN PESCE!

Come ogni anno arriva l’estate, nulla di nuovo dunque sotto il sole, se non per la stagione cinematografica italiana, che si spinge alla ricerca di potenziali spettatori di tutte le fasce di età. Chi l’ha detto infatti che i bimbi pressati dal caldo debbano solamente sguazzare nell’acqua, passeggiare per i boschi, giocare a pallone per le strade delle periferie delle grandi città? C’è il cinema! Dove diligenti e acculturati genitori portano i loro pargoli ricevendo divertimento e anche dei buoni insegnamenti per tutta la famiglia. A facilitare il compito di tali genitori la previdente industria cinematografica ha messo sul mercato il cartone Aiuto! Sono un pesce, che mette in guardia gli imprevedibili fanciulli sui rischi insiti nelle avventure condotte senza il permesso degli adulti. Il motore della favola parte proprio dalla disobbedienza ai genitori, che per restare un po’ tra loro senza la presenza dei loro cari, li lasciano nelle mani di una zia disattenta. A casa dopo un po’ ci si annoia e allora ci si avventura in una bella gita di pesca, ma qui le cose non vanno secondo copione e si finisce in una storia fantastica con il rischio di non poter più tornare a casa. Incontrano un professore pazzo il quale crede che tra un certo numero di anni la terra verrà sommersa dalle acque, e per sopravvivere all’eventualità lo scienziato ha inventato la pozione del pesce che trasforma gli esseri umani in pesce. E che cosa ti vanno a bere le tre piccoli pesti? La pozione. A questo punto, per far crescere la tensione emotiva, il buon sceneggiatore ha pensato utile mettere un termine temporale alla vicenda, anche perché sennò i ragazzi rimarrebbero animali acquatici a vita. Hanno a disposizione 48 ore per tornare al nido familiare in forma umana. Ce la faranno? Ve lo lascio immaginare. Se in qualche modo il cartone intratterrà l’attenzione dei piccoli spettatori, non possiamo esimerci dal considerare i temi trattati, che a nostro modesto avviso peccano di superficialità. Sia per quanto riguarda la valorizzazione della ricerca di indipendenza e libertà dei protagonisti, con quel loro tipico piacere per l’avventura, la trasgressione, che li spinge a fare scoperte importanti, proprio in assenza di mamma e papà. E sia a proposito della sottesa tematica ambientale e dell’uso della scienza in rapporto alla natura umana, in tempi come questi una maggiore attenzione non farebbe male.
[Luglio 2002]
regia: Michael Hegner, Stefan Fjeldmark sceneggiatura: Stefan Fjeldmark, Karsten Kiilerich, John Stefan Olsen montaggio: Per Risager musica: Soren Hyldgaard produzione: A-Films, TerraGlyph,, Egmont Group origine: Danimarca 2001 distribuzione: 01 Distribution durata: 85’
