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Alla ricerca dell’isola di Nim

Pubblicato il 12 aprile 2008 da Luca Lardieri


Alla ricerca dell'isola di Nim

Ci si aspettava più avventura, più pathos, più voglia di stupire ed incollare lo spettatore alla sedia. I presupposti c’erano tutti: un’isola misteriosa, un avventuriero nato dalla fantasia di una scrittrice agorafobica, monsoni improvvisi, bucanieri alla ricerca di una terra vergine da sfruttare per un ricco profitto e simpatici animali esotici, amici inseparabili della piccola Nim. Il tutto condito dalla presenza di una fenomenale interprete, veterana del grande schermo, Jodie Foster, e dalla sorprendente Olive Hoover di Little Miss Sunshine, Abigail Breslin. Invece, Alla ricerca dell’isola di Nim risulta essere un film piuttosto noioso e piatto, che, pur possedendo qualche sprazzo di originalità e alcune scene veramente molto deliziose, alla fine della proiezione lascia piuttosto perplessi. Un film in cui vi sono continue premesse d’avventura e promesse d’azione, che puntualmente vengono smentite o disattese. La storia sembra procedere senza un vero perché e quei rari momenti che potrebbero rendere interessante la pellicola sfumano rapidamente o vengono mal gestiti dai due registi. Ad esempio più di una volta vediamo l’insicura scrittrice Alexandra Rover in procinto di imbarcarsi, suo malgrado, in una avventura insidiosa e spettacolare (spinta dal coraggioso personaggio, protagonista dei suoi libri nonché suo alter ego, Alex Rover) per poi rimanere delusi e scoprire che il tutto si limitava ad un piccolo ed insignificante acquazzone o ad una normale turbolenza dell’aereo. Ciò avrebbe avuto anche senso, se il tutto fosse stato ingigantito dall’immaginazione della donna e messo in contrasto con una realtà alquanto prevedibile e monotona (espediente un po’ vecchio, ma sempre efficace), ma nel film non accade neanche questo. Gli unici intermezzi simpatici, sono quelli in cui la gigionesca Jodie Foster mette in scena tutto il suo talento comico grottesco o la giovane Abigail Breslin duetta simpaticamente con i tre amici/animali dell’isola. Una piccola iguana di nome Virgola, un’otaria di nome Salsiccia ed un intelligentissimo volatile di nome Galileo (proprio come il satellite europeo) il quale utilizzando il suo sistema satellitare interno, scoverà ed aiuterà il padre di Nim, smarritosi tra le onde del mare, a ritrovare la strada di casa.
C’è anche da dire però, che i due registi hanno messo in scena alcuni momenti davvero molto validi a livello visivo, soprattutto la parte iniziale e quella finale, dove il prologo dell’avventura ed i titoli di coda ci vengono raccontati come se ci trovassimo di fronte ad un teatrino con delle marionette di cartapesta. Figure cartonate che danno vita ad una balena, ad una nave piena di bucanieri e alla barca dei due protagonisti. Molto interessante poi la trasposizione immaginaria delle pagine del libro di Alex Rover, che prendono forma nella stanza della piccola Nim e, attraverso la sua fantasia, danno il la ad un duello senza esclusione di colpi, proprio accanto al suo letto. Le pareti della cameretta, si aprono come fossero il sipario di un teatro, immergendo tutto l’ambiente nel suggestivo panorama di un arido deserto. Per il resto il film offre pochino, lasciando se non altro la voglia di recuperare e leggere l’omonimo libro di Wendy Orr che ha ispirato la pellicola nonchè applausi convinti per un simpatico Gerard Butler nelle doppie vesti di Alex Rover e padre di Nim.


CAST & CREDITS

(Nim’s Island); Regia: Jennifer Flackett, Mark Levin; sceneggiatura: Joseph Kwong, Paula Mazur, Jennifer Flackett, Mark Levin, tratta dal libro Nim’s Island di Wendy Orr; fotografia: Stuart Dryburgh; montaggio: Stuart Levy; musica: Patrick Doyle; interpreti: Jodie Foster (Alexandra Rover), Abigail Breslin (Nim Rusoe), Gerard Butler (Jack Rusoe / Alex Rover), Michael Carman (Captain); produzione: Walden Media; distribuzione: Moviemax; origine: USA, 2008; durata: 96’.


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