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Alla scoperta di Charlie

Pubblicato il 17 maggio 2008 da Luca Lardieri


Alla scoperta di Charlie

L’America e la sua provincia. Immense strade assolate e deserte che si perdono all’orizzonte, alternate a stradine piccole e verdeggianti che costeggiano casette di legno di vari colori e dimensioni. Porte e finestre munite di zanzariere e piccoli porticati arredati con comode, sgangherate sedie a dondolo. In questi paesaggi, in questi microambienti sempre uguali e diversi allo stesso tempo, si annida l’America vera. L’America fatta di gente comune che ogni giorno si sveglia per andare a guadagnarsi da vivere come cameriera in un fast food o come commessa in un immenso centro commerciale. La parte degli illusi/disillusi, di coloro i quali non hanno mai conosciuto l’American Dream o non ne hanno mai fatto parte, ma che nonostante tutto ci hanno sempre creduto e continuano a crederci, quasi facesse parte del proprio DNA, quasi fosse l’aria indispensabile alla loro sopravvivenza. L’America raccontata da Alexander Payne con i suoi A proposito di Schmidt e Sideways, lontana dai lussuosi uffici newyorkesi e dalle mega ville di Beverly Hills, più vicina a realtà come le nostre e volendo anche più ingenue, più insopportabilmente genuine.
Alla scoperta di Charlie (ovvero King of California) ci parla di questo e molto altro, mettendo in scena una commedia soft profondamente malinconica in cui i sogni si scontrano con la realtà per poi prenderne il sopravvento e stravolgerla. Sogni, che troppo spesso vengono scambiati per follia e che ancora più spesso causano sofferenze a chi avrebbe bisogno di concretezza, stabilità emotiva ed affettiva. Così come la giovane protagonista della pellicola, la sedicenne Miranda (una bellissima Evan Rachel Wood) la quale abbandonata dalla madre prima, e dal padre poi (rinchiuso in un’ospedale psichiatrico a causa di un tentato suicidio) è stata costretta a diventare grande prima del tempo, a lasciare la scuola e a trovarsi un lavoro per potersi permettere di vivere e di avere una macchina. Una ragazza stanca di dover essere la genitrice del proprio padre (o Charlie come è abituata a chiamarlo, quasi fosse poco più che un amico) e di dover assecondare le sue stravaganze senza sentirsi giustificatamente libera di averne delle proprie. Nel subconscio però, quel broncio da adulta prematura, nasconde la voglia di vedere la realtà nelle follie di Charlie, abbandonarsi a quei deliri e scoprire che in verità null’altro erano se non il suo strambo modo di amarla. Saranno un libro e la sua malcelata ingenuità da donna bambina a farla partecipare alle avventure del padre e con esse alla vera scoperta di lui e di se stessa. Per lei che sognava ad occhi aperti la possibilità di possedere una lavastoviglie (macchina che percepisce come simbolo di liberazione da un universo che fin da molto piccola l’aveva posta, sola davanti ad una montagna di piatti da lavare), il destino e la voglia di ricominciare a sognare le regaleranno una seconda opportunità.
Un film delizioso, non molto originale ma delicato e ben scritto. Una fiaba che in un certo senso ricorda il Big Fish di Tim Burton, se non altro nella tematica principale alla quale si può tranquillamente accostare la celebre frase del film del folletto di Burbank: «A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie, esse continuano a vivere dopo di noi e in questo modo, egli diventa immortale». Il tutto portato a termine in maniera elegante ed ineccepibile, condito da una bellissima fotografia e musiche molto indovinate e suggestive. Mike Cahill, alle prese con la sua prima regia, ha un’unica pecca, ovvero quella di dare troppo spesso al pubblico ciò che si aspetta, mentre le volte che riesce a sorprenderlo, regala momenti di cinema da autore maturo.


CAST & CREDITS

(King of California); Regia e sceneggiatura: Mike Cahill; fotografia: Jim Whitaker; montaggio: Glenn Garland; musica: David Robbins; interpreti: Michael Douglas (Charlie), Evan Rachel Wood (Miranda), Willis Burks II (Pepper), Laura Kachergus (Rita); produzione: Millennium Films, Emmett/Furla Films, King of California Productions, Lone Star Film Group, Michael London Productions; distribuzione: Moviemax; origine: USA, 2007; durata: 93’.


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