amore carne

Due parole: amore carne. In mezzo c’è tutto. C’è la vita, l’essere umano. Ci sono il viaggio, la famiglia, gli amici ed i complici. Ci sono sconosciuti incontrati in mezzo la strada e sceneggiature ben scritte mascherate da improvvisazioni. Ci sono Rimbaud, Pasolini, T.S. Eliot. C’è il regista, Pippo Delbono, che si mette a nudo partendo proprio da queste parole, Amore Carne.
Sono due i binari che Delbono usa, sfrutta, a volte, per la forza, possiede. Le immagini, spesso rubate, catturate da piccoli obiettivi palmari o da telefonini fanno da compagne di viaggio agli elementi sonori. Un sonoro che si declina in mille direzioni e attraverso molteplici canali. La voce del regista, tra confessioni personali ed intime e prosa e poesia recitata, il violino urlato di Alexander Balanescu, racconti di persone involontariamente portate ad essere personaggi di un film.
Non ci aspetti un film facile perché così non è. Non ci si aspetti neanche un film. amore carne è di difficile definizione. Sfugge a qualsiasi categoria. È l’esposizione della intimità del suo autore. Intorno a Delbono sfilano, non sempre consapevolmente, gente comune e amici e colleghi. La sieropositività del regista, confessata senza alcun pudore ma con sincera sofferenza, provoca l’inizio di questo percorso audio/video che sembrerebbe prendere consistenza in nessun luogo ed in nessun tempo. E, forse, proprio questa decontestualizzazione permette ad amore carne di contrastare la naturale difficoltà che si prova da spettatori a guardarlo passare sul grande schermo.
Visivamente l’interesse è dato da un uso libero, privo di una grammatica eccessivamente rigida, del mezzo elettronico. Per quanto molto vicino all’impeto del flusso di coscienza che ascoltiamo, l’ordine delle inquadrature segue una architettura ben precisa. Come se il disordine si ricompattare in una qualche disposizione logica.
Rifarsi ai generi per tentare di classificare amore carne è un esercizio che non da alcun risultato. È un incedere di sensazioni che va affrontato e subìto.
(amore carne); Immagini e regia: Pippo Delbono; montaggio: Fabrice Aragno; musica: Michael Galasso, Alexander Balanescu, Laurie Anderson, Les Anarchistes; testi: Arthur Rimbaud, Piero Paolo Pasolini, T.S. Eliot, Pippo Delbono; produzione: Compagnia Pippo Delbono, Cinematheque Suisse, Casa-Azul; origine: Italia/Svizzera, 2011; durata: 75’.
