Angel-A

Sembra impossibile, a guardare i telegiornali di questi giorni, che la città degli scontri e delle barricate sia la stessa soffice e sonnacchiosa Parigi del nuovo film di Luc Besson. Con le sue architetture, i suoi palazzi, i suoi ponti la capitale francese è infatti uno dei protagonisti di Angel-A.
Un affascinante “angelo biondo”, dalle fattezze terrene della modella Rie Rasmussen, incontra André, ex banlieuesard certo dell’insensatezza della vita, pronta a mostrargli i piaceri dell’esistenza.
Dopo le pellicole d’azione e lo sperpero di dollari dei suoi ultimi impegni produttivi Besson torna dietro la macchina da presa con una prevedibile commedia dai ritmi blandi. Un’inversione di tendenza radicale non particolarmente riuscita e dagli incassi finora non brillantissimi. L’autore parigino cerca, senza mai riuscirvi, di ricreare quell’atmosfera che ha reso grande il cinema francese, strizzando l’occhio a Jean Vigo e rievocando Wenders e Capra. La prevedibilità della sceneggiatura, a tratti palesemente didascalica, grava però in modo decisivo sulle scelte registiche, spesso comunque di alto livello, rendendo in ogni caso improponibile il paragone con l’opprimente Cielo sopra Berlino. Appare lontanissimo l’ideale della generosità quasi filantropica de La Vita (è) Meravigliosa di Capra. Ai giorni nostri, quelli dei moti del nuovo marzo parigino, finanche gli angeli sostengono uno stile di vita solipsistico ed egotistico.
Per il pubblico che ha amato Leon e Il quinto elemento non sarà facile trovare il proprio autore nel bianco e nero soffuso di Thierry Arbogast. Per quelli che hanno voluto bene alle ultime fatiche produttive del regista francese (Transporter Extreme) sarà una noia mortale. Per chi si lascia andare al pathos delle vecchie commedie francesi, forse, sarà il caso di andare a vedere quest Angel-A.
(Angel-A) Regia: Luc Besson; soggetto e sceneggiatura: Luc Besson; fotografia: Thierry Arbogast; montaggio: Stéphanie Pedelacq, Frédéric Thoraval; musica: Anja Garbarek; scenografia: Jacques Bufnoir; costumi: Martine Rapin; interpreti: Jamal Debbouze (André), Rie Rasmussen (Angel-A); produzione: XXX; distribuzione: XXX; origine: Francia 2005; durata: 90’;
