Annie - La felicità è contagiosa

Tratto dal musical di Broadway "Annie" di Thomas Meehan e, andando più indietro, dai fumetti "Little Orphan Annie" di Harold Gray, il film diretto da Will Gluck con Cameron Diaz, Jamie Foxx, Rose Byrne e la giovanissima e talentuosissima Quvenzhané Wallis (scoperta e acclamata in Re delle terre selvagge - 2012, ruolo che le regalò una candidatura al premio Oscar) può irritare i palati fini (che è meglio restino a casa) e divertire chi non si aspettava quello che il film propone: una favola ambientata nel presente, buoni sentimenti redenzione musica, una New York da cartolina, pulita leccata e splendente da tutti i punti di vista, dall’alto dal basso, da Harlem al Bronx all’Upper West Side di Manhattan.
Il succo è: i soldi (e il lusso più sfarzoso) aiutano a vivere meglio ma non danno la felicità che solo l’amore può dare. Con pretese di commedia alla Capra, la trama si edulcora in un prevedibile percorso da parte dell’apparente cattivo, nelle forme di Starcks, politico candidato a sindaco della città - rigido, fobico, isolato - che si trasforma in agnellino innamorato della bambina come un papà d’adozione, pronto a tutto per lei, anche a ritirarsi a vita privata.
La morale: negli Stati Uniti d’America ormai si può tutto: dal basso si può arrivare ai vertici, dal Queens si può lavorare duro e, se si ha la stoffa, diventare plurimiliardario, potente ma solo. (Lotti per quello che vuoi e lavori con quello che hai: è questo il bello di questa città. Messaggio propedeutico: Se hai carte negative, bluffa). Si ironizza sui media (La gente non dovrebbe avere paura dei governi: dovrebbe avere paura delle compagnie telefoniche), sul cinema (un product placement da 500.000 dollari: è l’unica cosa che tiene in vita il cinema). Non si risparmiano frasi ad effetto: La fortuna è per gli sfigati oppure Quando uno dice no ha solo paura di dire si (reiterata ad esempio di comportamento umano da superare).
Il lieto fine è d’obbligo, come l’inseguimento a rotta di collo, la suspence dall’elicottero, la redenzione dell’unico personaggio negativo femminile (un’equivalente contemporaneo della matrigna di Cenerenrola), le lacrimucce sulla fiducia ritrovata tra Starcks ormai dal cuore morbido e Annie che corona pure la coppia che le farà da genitore oltre la scritta The End. Un musical di qualità per adolescenti di tutto il pianeta che poi desidereranno essere orfane di colore per le splendide strade della Grande Mela. Educativo? Forse no.
(Annie); Regia: Will Gluck; sceneggiatura: Will Gluck, Aline Brosh, McKenna ; fotografia: Michael Grady; montaggio: Tia Nolan; musica: Greg Kurstin; interpreti: Jamie Foxx, Quvenzhané Wallis, Rose Byrne, Bobby Cannavale, Cameron Diaz; produzione: Marcy Media, Olive Bridge Entertainment, Overbrook Entertainment, SPE, Village Roadshow Pictures ; distribuzione: Sony Italia; origine: USA, 2015; durata: 118’;
