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UNTITLED - Viaggio senza fine
Utilizzare il cinema come strumento del proprio Cupio dissolvi: questo parrebbe emergere dalla visione dei materiali girati da Michael Glawogger e dal suo operatore Attila Boa e assemblati, secondo quel processo di scoperta casuale di (...)
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Charley Thompson
Dopo il ’Cinema for gay people’ (Weekend) e il ’Cinema for ladies’ (45 years), il catatonico e incomprensibilmente acclamato regista britannico Andrew Haigh attraversa l’Oceano e trasloca la sua cronica assenza di un’idea precisa e utile di (...)
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Tonya
Del cinema americano, Michelangelo Antonioni era solito affermare che anche il più scadente film made in USA riesce comunque a raccontare l’America. È, questa, forse la cosa più bella che si possa dire sulla cinematografia statunitense. (...)
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I racconti dell’orso
I Racconti dell’orso è un abbagliante piccolo (ma già grande) film italiano firmato da due giovanissimi cineasti romani, che molto lontano dal Cupolone, addirittura in Finlandia, hanno trovato di che riempirsi gli occhi con paesaggi e (...)
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Quello che non so di lei
Se il leggere è azione “attiva”, il guardare è azione “passiva” che dovrebbe comportare l’attività della riflessione su quanto si sta guardando. Scrivere, come fare cinema, sono entrambe azioni attive, ma la spropositata differenza tra leggere (...)
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Il filo nascosto
Di fronte a un film di bellezza così spaventosa non c’è bisogno di tante parole. Phantom Thread, o, in italiano, Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, di gran lunga il migliore tra i film che si contenderanno l’Oscar, il prossimo 4 (...)
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The Party - perché no
Premiato all’ultimo Festival di Berlino (Qui la recensione dal nostro inviato) con il Guild Film Prize, passa ora al Festival di Roma The Party, di Sally Potter (chi se lo ricorda il suo Orlando, con Tilda Swinton?) che ne firma la (...)
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The Post
Questa recensione sarà un entusiastico e ininterrotto inno di lode in favore di The Post, il nuovo film di Steven Spielberg, che dopo l’incidente del Grande Gigante Gentile (boiatina ahimè pesante come un macigno in una filmografia che (...)
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Downsizing
Scelto per l’inaugurazione della settantaquattresima Mostra del Cinema di Venezia, Downsizing di Alexander Payne, va subito detto, delude e affossa il ricordo del fulgore di La La Land, che aveva aperto la rassegna del Lido lo scorso (...)
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L’ora più buia - perché sì
In un’annata avara di titoli importanti, e soprattutto capaci di mettere d’accordo umori ed esigenze di critica e pubblico, arriva finalmente sugli schermi un film che a buon diritto potrebbe pretendere incondizionati applausi da (...)