Berlino 2011 - Griff the Invisible - Generation 14Plus

Un supereroe è, per definizione, un personaggio un po’ ambiguo; ma non nel caso di Griff the Invisible di Leon Ford. Nella vita di Griff (Ryan Kwanten) il mondo esterno è una minaccia e un enigma, e una tuta in gomma da supereroe è l’unica difesa che il protagonista si è creato per avere una vita in cui possa trovarsi a suo agio. Infatti Griff non è davvero un supereroe, ma solo un ragazzo solitario che vive in un mondo di fantasie, e un giorno incontra una ragazza altrettanto solitaria e fantasiosa, Melody (Maeve Dermody). La trama del film di supereroi è solo un pretesto per raccontare la storia d’amore fra due persone “fuori dagli schemi”, che passano la maggior parte del loro tempo in un mondo di evasione. Il film di Leon Ford ha l’indubbio pregio di schierarsi con la “pazzia” in un mondo grigio e monotono, e di farlo dando vita ad un personaggio con cui è facile simpatizzare e che non manca di strappare qualche risata. Tuttavia il film, un’opera prima, risente di qualche buco in sede di sceneggiatura, di un buon numero di tempi morti e soprattutto di una melensaggine diffusa che sfocia spesso nel patetismo. Specialmente per quanto riguarda personaggio di Melody, che, con la sua ossessione per tutto e niente, risulta artefatta e vagamente irritante. Guardando questo film aleggia costantemente la sensazione di trovarsi di fronte a un lavoro amatoriale che per funzionare avrebbe avuto bisogno di un’attenta revisione. Tutto il potenziale comico e gli eventuali risvolti amari insiti nel voler raccontare la storia di un supereroe alienato vengono risucchiati da una trama amorosa senza nessun guizzo vitale, e dalla schematicità nel portare avanti la tesi per cui la “diversità” coincide con la ricchezza interiore L’unico exploit stilistico di un certo effetto si trova poi nella scelta dei costumi, ma non quelli del Griff supereroe, bensì negli abiti di tutti i giorni. L’impermeabile giallo con cui il protagonista va in giro quando non è impegnato a riportare la giustizia nel quartiere – che sembrerebbe memore di quello dell’eroe fumettistico Dick Tracy – è l’emblema del suo scarto nella percezione del mondo e di ciò che lui interpreta come la normalità.
(Griff the Invisible) Regia: Leon Ford ; sceneggiatura: Leon Ford ; fotografia: Simon Chapman; musica: Kids at Risk ; interpreti: Ryan Kwanten (Griff), Maeve Dermody (Melody), Patrick Brammall (Tim); produzione: Green Park Pictures, Screen Australia ; origine: Australia ; durata: 93’
