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BIRTH

Pubblicato il 21 settembre 2004 da Marino Galdiero


BIRTH

La bellezza e la bravura della Kidman non sono sufficienti a fare un buon film. Dopotutto le sue qualità le conoscevamo già, non ci voleva Jonathan Glazer per farcele scoprire. Anche se non c’è dubbio che alcune scene sono di una intensità notevole, specie quando Anna (Kidman) si trova accanto a Sean, il bambino (si tratta del momento in cui sono nella vasca da bagno assieme e lui le dichiara il suo amore). Una storia di fantasmi e di misteriose reincarnazioni, una sorta di favola nera. Anna dopo dieci anni dalla morte improvvisa del marito Sean, acconsente a sposare Joseph. Ogni cosa è pronta per il grande passo quando compare un dodicenne che dice di essere Sean. Glazer, insieme ai suoi sceneggiatori Jean-Claude Carrière (noto per il suo lavoro con Buñuel e Peter Brook) e Milo Addica (ha scritto Monster’s Ball, 2001), segue il confine sottile che separa il bisogno di credere nell’incredibile e il mistero vero e proprio e cioè l’inspiegabile. Anna si confronta con la morte di una persona che ha amato e che continua ad amare, e probabilmente la sua incapacità di separarsi da questo amore, di dimenticare, di consegnare al passato la sua storia, è il buco attraverso cui Sean si rende presente. L’incapacità di far lavorare l’oblio trascina la protagonista nel finale ad uno stato di assenza dal mondo, quasi si direbbe (non è molto chiaro) di malattia mentale, di depressione. Però c’è qualcosa che non funziona nel film, che non va per il verso giusto specie in quel sottile equilibrio tra realtà e mistero. La combinazione di questi due fattori non produce né una tensione fisica né mentale, si rimane lì a guardare nel tentativo di capire, nel cercare di interpretare, col dubbio se la carenza nasca dallo spettatore o dal film. È come se quel protarsi di inquadratrure di ambienti chiusi, di primi piani, togliesse il respiro all’andatura del film, e non è certo sufficiente la pur bella musica di Peter Raeburn a risollevare la situazione.

[settembre 2004]

regia: Jonathan Glazer sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Milo Addica fotografia: Harris Savides scenografia: Kevin Thompson montaggio: Sam Sneade musica: Peter Raeburn interpreti: Nicole Kidman, Lauren Bacall, Cameron Bright, Danny Huston, Arliss Howard, Anne Heche produzione: Academy Productions origine: USA 2004 distribuzione: Eagle Pictures durata: 100’

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