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Black star

Pubblicato il 17 novembre 2012 da Giampiero Francesca

VOTO:

Black star

Nell’ottobre del 2008 esordiva, nella terza categoria provinciale romana, una squadra unica al mondo: i Liberi Nantes F.C. La rosa di questa squadra non era infatti composta da giovani speranze o da vecchi leoni pronti alle ultime partite sui campi di periferia; i venticinque calciatori erano tutti rifugiati politici. Dall’Afghanistan alla Guinea, da paesi devastati dalle guerre o dalla fame, questi ragazzi trovavano nel piccolo campo di Pietralata una nuova speranza. Questa incredibile storia, già raccontata nel documentario Liberi Nantes Football Club, diventa ora, per mano dello stesso regista Francesco Castellani, una divertente commedia, piena di battute e spunti di riflessioni.

A volte basta dare un’occhiata alla cronaca locale di qualche giornale per trovare un’idea incredibilmente cinematografica. E’ questo il caso di Black Star, nato appunto dall’avventura del Liberi Nantes F.C. Un’idea che deve aver lasciato un segno profondo nella mente di Francesco Castellani che, dopo aver raccontato l’esperienza di questi particolari calciatori nel 2010, ne ha aggiustato il contesto, trasformandola in una perfetta commedia. Quella messa in scena dal regista romano è la storia di un campo conteso, di una lotta fra poveri, di meschine illusioni e coraggiose speranze. Una lotta che, per fortuna, fra i palazzi e le vie di Pietralata non è mai esistita ma che appare invece ideale per costruire una pellicola moderna e spiritosa. Intorno alle vicende del Liberi Nantes ruotano le storie di un comitato di quartiere, biecamente pilotato da un industriale edile senza scrupoli. Come due poli opposti, divisi solo dalle lamiere su un polveroso campo di pallone, si contrappongono così i sogni degli uomini liberi della squadra, sfuggiti ad un passato ben più doloroso, e le torbide manovre di avidi imprenditori, pronti a manipolare la buona fede del quartiere. Uno scontro che, grazie ad una scrittura agile e ben costruita, non si traduce mai in una lotta manichea fra il bene e il male, ma che più semplicemente descrive, con i toni lievi della commedia, alcuni tratti della nostra contemporaneità.

Black Star è dunque una commedia ben costruita, delicata nella scrittura e nelle interpretazioni, con il difetto, purtroppo spesso connaturato a questo genere di operazioni, di scivolare ogni tanto nel retorico. La stessa scelta di affidare ad una voce narrante onnipresente, quella del campo conteso che racconta in prima persona i fatti accaduti sopra di lui, il filo conduttore di tutta la narrazione aumenta, e non poco, il carattere retorico di tutta la pellicola. Al di là di queste piccole e naturali pecche il lavoro di Francesco Castellani è l’ennesimo esempio di un cinema italiano semplice e vivo. Un cinema che meriterebbe maggior fortuna di quella che spesso gli è riservata.


CAST & CREDITS

(id); Regia: Francesco Castellani; sceneggiatura: Francesco Castellani, David Turchi; fotografia: Eric Biglietto; montaggio: Francesco Bianchini; interpreti: Luca Di Prospero, Alessandro Procoli, Pierpaolo De Mejo, Gabriele Geri, Vincenzo Zampa; produzione: Point Films, Rai Cinema; origine: Italia, 2012; durata: 107’


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